CAMPOBASSO. La tranquillità della movida cittadina è stata scossa da una serie di episodi di violenza gratuita, culminati questa mattina nell’emissione di tre misure cautelari da parte del Gip del Tribunale di Campobasso, su richiesta della Procura della Repubblica. A seguito delle indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo locale, un giovane è stato posto agli arresti domiciliari, mentre altri due hanno ricevuto il divieto di dimora nel comune.
Gli eventi sotto indagine riguardano aggressioni avvenute nei pressi di locali e luoghi di ritrovo frequentati da studenti e giovani. Secondo quanto emerso, gli scontri non erano il risultato di veri e propri litigi, ma nascevano da motivazioni futili, come uno sguardo interpretato come provocatorio o un bicchiere rovesciato accidentalmente. In molti casi, le vittime venivano selezionate a caso e accerchiate da gruppi di aggressori, dando vita a episodi di violenza incontrollata che nulla avevano a che fare con l’atmosfera festosa della movida.
Il caso più grave si è verificato durante un raduno studentesco, dove due giovani sono stati dapprima messi in sicurezza dal personale di un locale, ma successivamente attesi all’uscita e inseguiti per le strade del centro. La persecuzione è sfociata in un brutale pestaggio, provocando gravi lesioni, tra cui una frattura mandibolare e una frattura alle ossa nasali, con prognosi mediche che superano i 70 giorni.
L’azione delle forze dell’ordine e della Magistratura ha l’obiettivo di fermare questa spirale di violenza e garantire la sicurezza della collettività, specialmente di chi frequenta le aree dedicate al divertimento. Le misure cautelari adottate mirano a prevenire la reiterazione dei reati e riaffermare il ruolo dello Stato nella tutela dei cittadini contro ogni forma di sopraffazione giovanile.
Il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e gli indagati potranno avvalersi di tutti i rimedi processuali previsti dalla normativa vigente.
Questi episodi sollevano interrogativi sulla sicurezza nei luoghi di ritrovo e sul ruolo delle istituzioni nell’arginare fenomeni di violenza tra i giovani. Un monito che invita a una riflessione collettiva sulla convivenza sociale e sul rispetto reciproco.