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mercoledì 2 Luglio 2025
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Smascherata la truffa del finto Carabiniere

CAMPOBASSO. Una truffa ai danni di un’anziana smascherata dall’Arma: arrestato il finto carabiniere
È accaduto tutto in una manciata di minuti, ma ha lasciato un segno profondo. Una donna anziana di Campobasso, sola in casa, riceve una telefonata allarmante: dall’altra parte della linea, una voce maschile le dice che un suo familiare è stato trattenuto in caserma e che, per aiutarlo, è necessario consegnare denaro e gioielli. La richiesta è urgente, la voce è convincente, e la paura fa il resto.
Poco dopo, alla porta si presenta un uomo in abiti civili, che si qualifica come carabiniere incaricato di ritirare quanto richiesto. La donna, confusa e spaventata, consegna tutto ciò che ha: contanti e preziosi, ricordi di una vita. Ma questa volta, il truffatore non riesce a farla franca.
I Carabinieri del Nucleo Operativo di Campobasso, che da tempo monitoravano casi simili, intervengono in tempo e lo arrestano in flagranza di reato. Era gennaio 2025.
Da allora, l’uomo – originario della Campania – era stato sottoposto all’obbligo di dimora nel proprio comune di residenza. Ma le violazioni a questa misura non sono passate inosservate. I Carabinieri hanno documentato comportamenti sospetti e ripetute infrazioni, portando la Procura della Repubblica di Campobasso a chiedere un aggravamento della misura cautelare.
Questa mattina, 30 giugno 2025, è scattato l’arresto. I militari delle Compagnie di Nola e Campobasso hanno eseguito l’ordinanza del G.I.P., e l’uomo è stato trasferito nel carcere di Napoli Poggioreale.
Dietro questa vicenda, purtroppo, si nasconde una realtà sempre più diffusa: le truffe agli anziani. I truffatori fanno leva sulle emozioni, sulla solitudine e sulla paura, usando stratagemmi subdoli per ottenere fiducia e denaro. Il “trucco del finto carabiniere” è uno dei più noti, ma continua a mietere vittime.
Per questo, le forze dell’ordine lanciano un appello: proteggiamo i nostri anziani. Insegniamo loro a non aprire la porta agli sconosciuti, a non fidarsi di telefonate sospette, a non agire mai sotto pressione. E soprattutto, a chiamare subito il 112 in caso di dubbio.
Il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari, e l’indagato potrà far valere i propri diritti difensivi. Ma intanto, una truffa è stata sventata, e una donna ha potuto riabbracciare i suoi ricordi.