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martedì 17 Giugno 2025
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“Ecologie del tempo nelle residenze d’artista”: incontro al Macte di Termoli sulle nuove forme della ricerca artistica

TERMOLI. Ieri, sabato 14 giugno, dalle 18 alle 20, presso il Macte – Museo di Arte Contemporanea di Termoli – in via Giappone, si è tenuto l’incontro “Ecologie del tempo nelle residenze d’artista”, un momento di riflessione curato da Angela Serino e Lisa Mazza, con la moderazione di Caterina Riva, direttrice del museo. L’evento ha rappresentato una preziosa occasione per indagare come le residenze artistiche, in quanto spazi-tempi di ricerca, siano oggi luoghi in cui si articolano relazioni complesse tra arte, territori e istituzioni.

L’incontro si è mosso lungo le traiettorie teoriche e pratiche che attraversano le esperienze delle due curatrici: Angela Serino, residente ad Amsterdam, ha illustrato il percorso che ha portato alla pubblicazione del suo ultimo libro Configurations of Time: Imagining Other Temporalities in the Artist Residency (Set Margins’, 2024), mentre Lisa Mazza, co-fondatrice di BAU – Istituto per l’arte contemporanea e l’ecologia con sede a Bolzano, ha condiviso il lavoro svolto in Alto Adige nell’ambito di pratiche artistiche ecologicamente e socialmente radicate.

Il tempo come materia della ricerca artistica

A partire da una consapevolezza condivisa – che il tempo non sia una linea retta e uniforme, ma una pluralità di ritmi, pause, accelerazioni e sospensioni – le due relatrici hanno esplorato le “ecologie del tempo” che attraversano le pratiche artistiche in residenza. Un tema tanto affascinante quanto necessario, soprattutto se calato nei contesti attuali, segnati da trasformazioni ambientali, sociali e culturali.

Citando autori come Carlo Rovelli, Lisa Baraitser e María Puig de la Bellacasa, è emerso come il tempo della ricerca non possa essere separato da quello della vita: esso si intreccia con le relazioni affettive, con la quotidianità dei luoghi, con le condizioni materiali e istituzionali della produzione culturale. Nelle residenze – spiegano Serino e Mazza – il tempo si dilata, si negozia, si compone e si scompone attraverso i dialoghi tra artisti, curatori, comunità locali e paesaggi, aprendo così nuove possibilità di senso.

Un libro nato dall’esperienza, diventato strumento di dialogo

Nel suo intervento, Angela Serino ha raccontato la genesi del suo libro Configurations of Time, nato inizialmente da una presentazione svolta durante una conferenza a Firenze nel 2021, in piena pandemia. Quello che all’inizio era un contributo orale – segnato da riflessioni personali, vissuti sospesi e uno sguardo critico sulla temporalità dei progetti artistici – si è progressivamente strutturato come testo organico grazie al riscontro positivo di chi aveva ascoltato quell’intervento e ne chiedeva una forma scritta.

«La pandemia è stata, paradossalmente, uno spazio di tempo nuovo – ha spiegato Serino – una bolla in cui ho potuto raccogliere idee, domande, materiali, e rimettere mano a pensieri che da tempo cercavano una forma più compiuta.» Il risultato è un libro ibrido, costruito non solo con parole ma anche con immagini e spazi vuoti, capaci di restituire un’esperienza di lettura aperta, riflessiva, partecipata. Il volume – arricchito da una grafica curata con attenzione e da illustrazioni originali – include alla fine di ogni capitolo delle domande rivolte direttamente al lettore, come inviti alla scrittura, alla condivisione o semplicemente al pensiero lento.

Serino ha sottolineato come Configurations of Time non sia un “manuale per la residenza perfetta”, bensì un dispositivo che genera altre domande, incontri e pratiche. «Molti mi hanno detto che lo hanno letto e riletto – ha raccontato – perché si presta a riflessioni personali, non dà risposte preconfezionate, ma apre possibilità.»

Residenze come ecosistemi

Lisa Mazza ha invece raccontato l’esperienza di BAU, un’istituzione che negli anni ha cercato di coniugare arte contemporanea ed ecologia, esplorando la dimensione relazionale e territoriale del fare artistico. BAU non si limita a “ospitare” artisti, ma costruisce insieme a loro percorsi di immersione nei territori, nei tempi della natura e nelle dinamiche locali.

«Pensare alle residenze come ecologie – ha spiegato Mazza – significa considerare il contesto, le comunità, le memorie e i desideri come elementi co-costitutivi del lavoro artistico. Non si tratta solo di dare uno studio a un artista, ma di creare relazioni di senso.» Le differenze tra il sistema italiano e quello europeo – in particolare il nord-europeo – sono emerse con chiarezza: se in Olanda, ad esempio, esistono finanziamenti pubblici strutturati e una visione del lavoro culturale come parte integrante del tessuto sociale, in Italia spesso manca un riconoscimento del lavoro artistico come professione, con tutte le fragilità che ne derivano.

Tra passato e presente: la sfida del contemporaneo

L’incontro si è chiuso con un confronto aperto con il pubblico. Tra le domande emerse, quella sul rapporto tra passato e contemporaneo in Italia ha suscitato particolare interesse. Serino ha osservato come l’“ingombro” del patrimonio storico possa talvolta rendere difficile riconoscere il valore del contemporaneo: «Abbiamo troppa storia per goderci il presente», ha detto provocatoriamente.

Eppure, esperienze virtuose iniziano a emergere anche in Italia, come nel caso di una residenza artistica in Calabria che ha coinvolto artisti contemporanei nel confronto diretto con un sito archeologico, senza rinunciare alla complessità del presente.

Un invito a continuare il dialogo

L’evento del MACTE, sostenuto dall’Ambasciata e Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi, ha rappresentato un’occasione importante per riflettere su come il tempo, lo spazio e la cura possano ridefinire la pratica artistica contemporanea. Non solo un incontro, ma un invito a proseguire il dialogo, dentro e fuori dai musei, nei territori, tra le persone, nei libri e nei pensieri che restano sospesi, in attesa di essere condivisi.

Il libro di Angela Serino Configurations of Time sarà disponibile anche in altre tappe italiane, e acquistabile presso il MACTE durante l’estate, in occasione della mostra del 64° Premio Termoli, visitabile dal mercoledì al sabato, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.