TERMOLI. Nella seconda giornata del convegno internazionale sulla sostenibilità ESG in corso all’Università del Molise, le voci dei protagonisti tracciano una linea chiara: la sostenibilità non è più una scelta strategica, ma un obbligo giuridico, etico e istituzionale.
Il professor Gianmaria Palmieri, direttore del centro “Governance e Public Policies”, ha ribadito l’urgenza di una “sostenibilità sostenibile”, che non si limiti a dichiarazioni di principio ma si traduca in strumenti concreti di responsabilità e trasparenza per le imprese. “La direttiva europea 2024/1760 – ha detto – impone un cambio di paradigma: le imprese devono farsi carico degli impatti sociali e ambientali lungo tutta la catena del valore”.
Il senatore Francesco Boccia, intervenuto nella sessione dedicata al rapporto tra sostenibilità e Costituzione, ha sottolineato come “la politica debba accompagnare questo processo con norme chiare e stabili, capaci di coniugare competitività e giustizia sociale”.
Decisa anche la posizione dell’ex ministra della Salute Beatrice Lorenzin, che ha richiamato l’attenzione sul legame tra sostenibilità e diritto alla salute: “Non possiamo parlare di imprese responsabili se non garantiamo ambienti salubri, cure appropriate e una sanità pubblica in grado di reggere le sfide della transizione ecologica. La legge 24/2017, che ho fortemente voluto, va in questa direzione, ma manca ancora un decreto attuativo fondamentale per renderla pienamente operativa”.
Le loro parole, raccolte in video da Termolionline, restituiscono il senso profondo di un convegno che non è solo accademico, ma civile e politico. Un laboratorio di idee per un’Europa più giusta, più verde, più consapevole.


