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domenica 8 Giugno 2025
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«Il Referendum sarà un successo solo per la politica»

CAMPOBASSO. «Una sinistra che non ha saputo gestire il rapporto con il mondo del lavoro, dando per scontato di avere il partito dei lavoratori sempre e comunque al suo fianco, a un certo punto ha cercato consensi nella Confindustria, proponendo e approvando il Jobs Act». Così l’avvocato Vincenzo Iacovino.
«È così che ha cacciato definitivamente a calci in culo i lavoratori, tenendosi i radical chic e i tifosi ormai con i capelli bianchi, non riuscendo più a organizzare nemmeno le Feste dell’Unità (che, tra l’altro, non c’è più, e si vede). È così che hanno svenduto persino “l’Unità” -prosegue- Oggi, dopo aver osteggiato Bertinotti, ex sindacalista e politico intelligente, riprovano a corteggiare i lavoratori. Ma il tiro resta sempre mancino, o meglio, sinistro. Si presentano come coloro che vogliono abolire regole ingiuste, negando di averle introdotte.

La verità è che, dopo migliaia di licenziamenti ingiusti, migliaia di sentenze (non sempre giuste) e interventi della Corte Costituzionale, il Jobs Act è stato ridimensionato.
Chi è del mestiere sapeva già da prima come licenziare e come non farsi licenziare.
La politica – e alcuni sindacati – invece hanno voluto regalare a Confindustria il potere di licenziare e assumere con discrezione, strafregandosene delle conseguenze drammatiche.
È praticamente lo stesso sistema che utilizzano da sempre i sindacati, quando decidono di licenziare chi lavora nei sindacati. Ne ho difesi diversi.

Ed infatti, si guardano bene dal proporre referendum che estendano le tutele a chi non le ha mai avute!

Oggi, mentre si piangono ancora i diritti negati e mortificati, gli autori dello scempio ricorrono a uno strumento democratico che rischia di fallire in partenza: il referendum abrogativo.

La partita è solo politica.
Tutti sanno che il vero nemico dei referendum è l’astensionismo, arrivato ormai al 60%.
Ed ecco che, mentre da una parte si tenta disperatamente un’azione di recupero di consensi con lavoratori e immigrati, c’è chi gioca un’altra partita – apparentemente difficile – utilizzando le paure che derivano dall’immigrazione fuori controllo e dai milioni di immigrati, ormai parte integrante di un sistema grigio.

Sono tutti consapevoli che, nel caso in cui la sinistra fallisse già con il quorum, chi non è andato a votare potrebbe dire di aver vinto con una platea superiore alla forza reale, appropriandosi, seppur strumentalmente e solo per un attimo, del partito degli astensionisti.
Ed ecco che l’astensione diventerebbe, agli occhi degli sprovveduti, un consenso politico enorme senza esercizio del voto.

Un gioco delle parti che tutti hanno capito, ma che si continua a giocare con campagne elettorali che nulla hanno a che vedere con le tutele dei diritti dei lavoratori.

A proposito!
Vorrei ricordare ai giocatori delle tre carte che una norma può essere facilmente abrogata anche approvandone una nuova!

Inoltre, oggi è giusto ricordarsi delle regole sui licenziamenti, ma credo sia altrettanto giusto evidenziare che sarebbe opportuno far ripartire la produzione, assumere, garantire un salario minimo!

So che ho esemplificato, ma purtroppo so di che parliamo, e le prese per il culo non mi sono mai piaciute!

Ovviamente, io i lavoratori continuerò a difenderli a modo mio! Come sempre.

Ora andiamo a votare con consapevolezza!».