CAMPOMARINO. Sul rinvio della Festa dello Sport, non si sopisce la polemica a Campomarino. Al consigliere delegato Luciano Di Marco, replica Stefano Marinucci.
«Mi presento: sono Stefano Marinucci, vicepresidente dell’associazione Molise United, e cittadino di Campomarino impegnato da oltre 30 anni nel tessuto sociale e associativo del nostro paese.
Mi sembra doveroso premettere – per correttezza verso chi legge e per rispetto verso l’intera comunità – che sono stato anche candidato alle ultime elezioni comunali.
Scrivo in risposta all’articolo del delegato allo sport, Luciano Di Marco, in seguito alle legittime osservazioni sollevate dalla nostra associazione – insieme ad altre sei – sull’organizzazione della cosiddetta “Festa dello Sport”. Un evento inizialmente legato alla Giornata Nazionale dello Sport del 14/15 giugno, poi spostato al 22 luglio e infine, ad oggi, rinviato o forse annullato: non è ancora chiaro neppure questo.
Sento il dovere di intervenire, spinto dalla necessità di chiarire quanto accaduto e, soprattutto, dall’indignazione per il tentativo – maldestro e ormai prevedibile – di coprire evidenti mancanze parlando di “strumentalizzazione politica”. È una tattica vecchia, utile solo a sviare l’attenzione dalle vere responsabilità. In questi giorni si invoca la condivisione come se bastasse una parola a sanare le scelte discutibili di chi amministra. Ma nessuna retorica può cancellare il mancato rispetto verso il lavoro costante, gratuito e appassionato che le associazioni portano avanti ogni singolo giorno, spesso coprendo le mancanze di chi oggi si offende, invece di prendersi le proprie responsabilità.
Credo sia necessario ricostruire con precisione il percorso che ha portato a questa situazione, per rispetto della verità e di tutte le realtà coinvolte.
Il (mancato) percorso verso la Festa dello Sport
Nel gennaio 2025, l’amministrazione comunale – per iniziativa del consigliere delegato allo sport e alle associazioni, Luciano Di Marco – ha convocato una prima riunione per discutere l’eventuale adesione alla Giornata Nazionale dello Sport (GNS), evento promosso dal CONI al quale ogni Comune può scegliere liberamente se partecipare.
Nel 2023, proprio la nostra associazione – insieme ad altre – aveva promosso e organizzato con successo l’iniziativa, con una partecipazione ben oltre le aspettative.
Quella prima riunione, però, va quasi deserta. Secondo quanto riferito dal delegato Di Marco, molte associazioni non avrebbero ricevuto la convocazione via mail.
Viene quindi fissato, utilizzando un gruppo whatsapp non ufficiale (chiamato “Festa dello Sport 2025”), un secondo incontro per il 13 febbraio, presso la sala consiliare del Municipio. Questa volta partecipano una dozzina di associazioni, tra cui anche la nostra, rappresentata da me.
In quell’occasione facciamo notare al delegato – chiaramente privo di esperienza nel mondo associativo – che, per far crescere davvero l’evento, serve una struttura organizzativa solida e riconoscibile. Proponiamo quindi di coinvolgere direttamente l’ente comunale o il suo braccio operativo, l’Istituzione Centro Servizi Turistici e Culturali di Campomarino (di seguito “Istituto Cultura”), che firma, insieme al Comune, il cartellone degli eventi estivi.
Nonostante queste evidenti lacune, ribadiamo la nostra piena disponibilità a collaborare
Proprio per facilitare un percorso costruttivo, convochiamo un’ulteriore riunione tra associazioni il 21 febbraio, presso Palazzo Norante. Questa volta la partecipazione è ancora più ampia. È presente anche un rappresentante dell’Istituto Cultura.
Durante la riunione ribadiamo, ancora una volta, che non è più sostenibile lasciare l’intera organizzazione sulle spalle delle associazioni, come avvenuto nel 2023.
Il rappresentante dell’Istituto Cultura – fino ad allora ignaro della situazione (nonostante fosse già stata illustrata al delegato Di Marco) – si prende l’impegno di valutare le modalità per offrire un supporto più concreto.
Il vuoto (totale) di comunicazione
Dopo quella riunione di febbraio, tutto tace.
Il 17 marzo, sulla consueta chat WhatsApp, un rappresentante di un’associazione – poi esclusa – sollecita un nuovo incontro, dopo aver appreso informalmente dal CONI che la GNS si terrà il 14 e 15 giugno.
Il delegato Di Marco risponde che convocherà una nuova riunione entro la fine di marzo.
Quella convocazione arriva però solo il 7 maggio, oltre un mese dopo, sempre tramite WhatsApp, quando ormai l’evento è praticamente alle porte.
Chi ha davvero esperienza nell’organizzare eventi – soprattutto quando si tratta di coinvolgere oltre 30 associazioni – sa benissimo che un mese non basta. Serve tempo, programmazione, confronto. Ma come potrebbe saperlo chi non ha mai avuto la responsabilità di farlo?
La riunione del 7 maggio si rivela un fallimento: presenti solo due associazioni. Io stesso sono stato assente per sopraggiunti impegni di lavoro. In risposta a una presidente di associazione assente, il delegato scrive che, vista la scarsa partecipazione, sarebbe stato necessario un aggiornamento a breve.
Aggiornamento mai arrivato.
Né email. Né messaggi. Né convocazioni.
Il 12 giugno, con la presentazione del cartellone estivo “Aestiva 25”, apprendiamo che la “Festa dello Sport” è prevista per il 22 luglio. Nessuna comunicazione preventiva, nessun tentativo di riaprire il dialogo con le associazioni, nessun coinvolgimento.
Le esclusioni e il fango
L’evento viene organizzato coinvolgendo pochissime associazioni,con alcune non del territorio di Campomarino. Il gruppo WhatsApp creato appositamente non viene nemmeno utilizzato.
Il delegato parla di “interlocuzioni con realtà del territoriol”, ma la realtà è ben diversa: il percorso è stato confuso, frammentario, tutt’altro che inclusivo e tutt’altro che trasparente.
Le poche associazioni che erano state contattate – e che avevano inizialmente dato disponibilità – una volta resesi conto della gestione approssimativa, hanno scelto con dignità di non partecipare, proprio per rispetto ai valori che ogni giorno trasmettono con il loro impegno.
Una domanda (sempre senza risposta)
Ho posto questa domanda più volte: via WhatsApp, sul gruppo ufficioso, su Facebook, su canali ufficiali e personali.
Ora la rilancio anche qui, pubblicamente:
Per quale motivo l’associazione che rappresento è stata esclusa dall’organizzazione e dalla partecipazione alla Festa dello Sport? E in base a quali criteri sono state invece coinvolte le altre associazioni?
Il delegato parla di strumentalizzazione politica.
Io parlerei piuttosto di incompetenza politica. Se c’è stata una strumentalizzazione, è stata quella di chi, per primo, ha costruito percorsi escludenti.
Invece di valorizzare un’esperienza già collaudata, si è riusciti a sprecare un’opportunità che avrebbe potuto unire e coinvolgere l’intero tessuto associativo.
Ma allora, qual è il ruolo del consigliere Di Marco, delegato allo sport e alle associazioni?
Se non quello di promuovere, incentivare e coordinare, perché questo tempo di reazione così lento e inefficace?
Perché nessun altro incontro è stato organizzato?
Perché sono state deliberatamente escluse alcune associazioni?
Perché, davanti a un comunicato stampa deciso ma aperto al confronto, si è preferito accusare di strumentalizzazione politica invece di cogliere l’occasione per correggere il metodo e renderlo più inclusivo?
A pensar male, sembrerebbe che le prime vittime di eventuali strumentalizzazioni siano proprio le associazioni non invitate a questa “finta” Festa dello Sport.
Chiudo mettendomi a disposizione per un confronto pubblico, chiaro e alla luce del sole, per dire cosa è stato fatto – e, soprattutto, cosa no. Sarebbe bastato poco per chiudere questa storia: dire “ho sbagliato”. Due parole semplici, ma che evidentemente pesano troppo. Perché servono coraggio e responsabilità. E chi ha ruoli pubblici dovrebbe averli entrambi».