GUGLIONESI. L’associazione politico-culturale “Progetto Comune per Guglionesi” aderisce all’iniziativa promossa dal Circolo Arci “Francesco Jovine” e da un gruppo di attivisti locali che si svolgerà sabato 26 luglio, alle ore 10, presso il Centro polivalente di Guglionesi, il cui obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto sta accadendo a Gaza.
Dall’inizio del conflitto, le operazioni militari condotte dalle forze israeliane nella Striscia di Gaza hanno provocato la morte di 60.000 persone (secondo The Lancet, una delle riviste scientifiche più importanti del mondo, il numero delle vittime sarebbe addirittura sottostimato). Una guerra sanguinosa che non risparmia nessuno, nemmeno i soggetti più vulnerabili. Secondo Rosalia Bollen, portavoce dell’UNICEF che opera attivamente sul campo, oltre 50.000 bambini hanno perso la vita o sono rimasti feriti.
A causa dei bombardamenti israeliani, più del 90% delle abitazioni civili risulta distrutto o gravemente danneggiato; inoltre, diverse strutture sanitarie sono state colpite in modo deliberato, in palese violazione del diritto internazionale umanitario. Le condizioni di tali strutture non consentono di fornire cure mediche adeguate.
Per oltre 11 settimane, il governo israeliano ha impedito che gli aiuti umanitari entrassero nella Striscia di Gaza. La carenza di cibo e di acqua potabile sta causando una crisi alimentare senza precedenti. Fonti palestinesi hanno affermato che nelle ultime settimane almeno 100 persone sono morte di stenti, tra cui 80 bambini. A Gaza la fame e la sete uccidono come le bombe.
Le prove che Israele sta commettendo un genocidio contro il popolo palestinese sono inoppugnabili.
Secondo la Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, adottata dall’ONU nel 1948, uccidere e provocare lesioni gravi all’integrità fisica o mentale dei membri di un gruppo, nonché il sottoporli deliberatamente a condizioni di vita destinate a provocarne la distruzione fisica, costituiscono atti di genocidio quando siano commessi con l’intenzione di distruggere il gruppo stesso.
Sulla base delle prove raccolte e delle analisi effettuate, Amnesty International è giunta alla conclusione che l’insieme delle azioni intraprese da Israele nella Striscia di Gaza, in risposta all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, costituisce genocidio.
Per porre fine alle atrocità che il governo Netanyahu sta compiendo contro i palestinesi, è necessario un cessate il fuoco immediato, che siano ripristinate le forniture essenziali e che venga garantito l’accesso illimitato e continuativo alle organizzazioni umanitarie per la distribuzione degli aiuti e l’evacuazione dei pazienti.
Tutti gli Stati hanno il dovere morale e giuridico di riconoscere e fermare il genocidio in atto a Gaza. Restare in silenzio significa essere complici, rimanere indifferenti di fronte alle sofferenze inflitte al popolo palestinese significa essere disumani.
Nel rispetto degli obblighi internazionali, il governo italiano deve intervenire per fermare lo sterminio di una popolazione innocente, a partire dalla revoca di tutte le licenze che prevedono il trasferimento di armi a Israele, comprese quelle concesse prima del 7 ottobre 2023. È inoltre incompatibile con gli obblighi internazionali assunti dall’Italia consentire l’utilizzo di infrastrutture pubbliche per il transito di armamenti che altri Paesi inviano a Israele.