TERMOLI. Sabato pomeriggio a Termoli è in programma il Molise Pride. Si è parlato tanto del mancato patrocinio del Comune e la questione è arrivata fino in Senato, dove la senatrice del Movimento 5 Stelle Elisa Pirro ha preso la parola per denunciare la decisione e le motivazioni fornite dall’amministrazione comunale.
Nella sua dichiarazione, la senatrice ha detto:
“Signor Presidente, sabato pomeriggio a Termoli, ridente località marina del Molise, avrà luogo il Molise Guide. Purtroppo, abbiamo saputo che la Giunta a maggioranza centrodestra non ha concesso il patrocinio. Quello che desta la nostra ilarità, se dobbiamo fermarci a questo e non parlare di sconforto, sono le motivazioni adotte dal sindaco Balice, che avrebbe dichiarato alla testata giornalistica regionale che non è una presa di posizione contro la comunità. Il dialogo è aperto con le organizzazioni del Pride, verranno forniti tutti gli ausili per la manifestazione, ma come maggioranza hanno deciso di non patrocinare né questa né altre manifestazioni che abbiano momenti così vivaci. Gli estremismi non ci piacciono, dice sempre il sindaco, se il Pride fosse silenzioso noi saremmo presenti all’accordo. Ma queste situazioni estreme no no no. Ecco, il Pride avrà luogo sul lungomare alle 17 di un sabato pomeriggio. Penso che tutti quanti noi possiamo immaginare quanto un lungomare alle 5 di pomeriggio in un assolato sabato pomeriggio possa essere un luogo silenzioso, con gli uccellini che ci cinguettano e con i cittadini che fanno la pennichella dopo pranzo. E quindi è un luogo silenzioso da non disturbare con una manifestazione chiassosa ed estrema come un Pride. Ecco, credo che forse il sindaco dovrebbe uscire dal palazzo comunale un po’ più spesso, frequentare la sua o altre località di mare e si renderebbe conto che una manifestazione vivace e colorata che serve a una presa d’atto di come cambia la società, di come sia multiculturale, di come possa essere bella e vivace non possa essere svolta.”
La senatrice Pirro ha così messo in luce un episodio che continua a suscitare polemiche e riflessioni sul ruolo delle istituzioni nel riconoscere e sostenere eventi dedicati ai diritti civili e alla diversità.