TERMOLI. Dopo 18 anni di attesa, il Molise volta pagina nella sanità territoriale. È stato firmato oggi il nuovo Accordo Regionale per i Medici di Famiglia, che potrebbe trasformare profondamente il sistema delle cure primarie e fare della regione un esempio nazionale.
Il contratto, sottoscritto dalla FIMMG (Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale), che rappresenta oltre il 60% della categoria, inaugura una nuova fase di integrazione tra medicina territoriale e innovazione digitale. Secondo il sindacato, “la nostra regione potrà diventare un modello nazionale di integrazione dei Medici di Medicina Generale nelle Case di Comunità e nell’utilizzo delle nuove tecnologie digitali.”
L’accordo è frutto di un dialogo tecnico di alto livello con la Struttura Commissariale guidata dal dott. Marco Bonamico e dal dott. Ulisse Di Giacomo, e con il Direttore Generale della Salute dott.ssa Lolita Gallo. “Un’opera magistrale di sintesi tra modello organizzativo e contratto di lavoro dei professionisti,” sottolinea la FIMMG.
Il cambiamento, atteso dal 2007, punta anche ad attrarre nuovi medici di famiglia, soprattutto giovani, per affrontare l’emergente carenza di personale causata dai pensionamenti in arrivo. “Finalmente si volta pagina rispetto al paradigma del medico singolo, disconnesso dal resto del servizio sanitario regionale”, si legge nel documento.
Punto centrale della riforma è l’attivazione delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT), reti che collegheranno tutti i medici di famiglia e i pazienti, dalle 13 Case di Comunità agli studi nei piccoli comuni. Tra le novità più significative, la riprogettazione del servizio di Continuità Assistenziale, definito “anacronistico ed inefficiente” nella sua precedente forma (ex Guardia Medica).
Il nuovo contratto prevede anche una distribuzione più razionale dei medici sul territorio, secondo criteri normativi aggiornati, garantendo una presenza capillare e moderna.
Il sindacato conclude con orgoglio: “Siamo certi che questa riforma godrà di un forte, convinto e trasversale sostegno politico, perché la riforma della Medicina Generale molisana non è un tema di destra o sinistra, di commissariamento della sanità o di piano di rientro, ma è un patrimonio di tutti i cittadini.”
A firmare il documento sono stati il segretario regionale Cesare Mariotti e il vicario, Carmine Cecola, della Fimmg.