ATESSA. «Le dichiarazioni di Jean-Philippe Imparato, responsabile per l’Europa di Stellantis, riportate da Il Fatto Quotidiano, sono allarmanti: entro fine anno, se non cambieranno le condizioni su costi energetici e normative sull’elettrico, Stellantis potrebbe chiudere alcuni stabilimenti italiani, tra cui quello di Atessa (Il Fatto Quotidiano, 28/06/2025)». Così il segretario generale Fiom-Cgil Chieti, Alfredo Fegatelli.
«Una dichiarazione grave e irresponsabile: lo stabilimento ex Sevel rappresenta circa il 50% della produzione italiana di Stellantis ed è l’unico sito dedicato ai Veicoli Commerciali Leggeri. La sua eventuale chiusura significherebbe colpire duramente l’occupazione e distruggere una delle ultime realtà industriali forti del Mezzogiorno, con conseguenze devastanti anche sull’indotto che coinvolge migliaia di Lavoratrici e Lavoratori in Abruzzo e nelle regioni limitrofe- continua Fegatelli- Nel sito della ex Sevel è attivo un piano di esodo incentivato per oltre 400 Lavoratori. In pochi anni si è passati da oltre 6.000 a meno di 4.900 occupati diretti e con questa nuova uscita si scenderà intorno ai 4.500. A questi si aggiungono centinaia di Lavoratori precari in somministrazione o staff-leasing, lasciati fuori senza rinnovo contrattuale. Una progressiva e grave riduzione dell’occupazione, che rischia di diventare strutturale.
A rischio è l’intera filiera dell’automotive, composta da fornitori, logistica e servizi, già in sofferenza per il calo degli ordinativi. La chiusura dello stabilimento sarebbe un colpo letale all’economia del territorio e dell’intera Regione.
Intanto, il Governo continua a parlare di “zero licenziamenti”, mentre la realtà è fatta di uscite incentivate, precarietà, crollo degli ordini e gestione degli ammortizzatori sociali.
I dati sulle immatricolazioni di giugno lo confermano: mercato in calo del -17,44%, con Stellantis a -32,9% rispetto a giugno 2024. La quota di mercato del gruppo è scesa dal 30,1% al 24,5%. In questo contesto, cresce l’incertezza tra i Lavoratori.
La Regione Abruzzo, in questi anni, ha ignorato gli appelli dei sindacati, preferendo assecondare l’azienda. Ha rinunciato a ogni ruolo attivo, lasciando che il territorio perdesse centralità nelle strategie industriali del gruppo.
La FIOM CGIL CHIETI chiede:
- convocazione urgente del tavolo regionale sull’automotive, con sindacati, aziende della filiera e istituzioni;
- intervento immediato della Regione, per chiarire le dichiarazioni di Jean-Philippe Imparato e le reali intenzioni su Atessa;
- blocco di ogni ulteriore riduzione occupazionale, a partire dal piano di esodo in corso;
- coinvolgimento diretto di Palazzo Chigi: non è più sufficiente il tavolo al MIMIT. La vertenza Stellantis e l’intero comparto automotive devono diventare una priorità nazionale.
Solo evocare la chiusura di Atessa è una minaccia inaccettabile!
Il territorio, i Lavoratori, le famiglie e l’intera filiera meritano risposte chiare e immediate.
Il Governo e la Regione Abruzzo devono assumersi le proprie responsabilità, prima che sia troppo tardi.