TERMOLI. Largo Tornola, piccolo gioiello nel cuore di Termoli, si è trasformato ieri sera in un luogo di incontro, riflessione e comunità per la tappa locale del tour “Il bullismo non va in vacanza 2025”, un progetto di sensibilizzazione estiva contro bullismo e cyberbullismo promosso da Stop Bullismo ODV (Macchia d’Isernia) e Genitori Arcobaleno Odv (Venafro), con il patrocinio degli Ordini regionali di Psicologi, Giornalisti, Assistenti sociali, Corecom Molise, Usr e Comune di Termoli.
La formula, ormai consolidata nelle tappe molisane, ha visto un pomeriggio dedicato alle famiglie con il laboratorio “Fiabe con il paracadute”, ispirato all’omonimo volume di Antonella Petrella e Anna Paolella, pensato per allenare empatia e cooperazione attraverso la lettura condivisa. In serata, il convegno ha offerto un momento di confronto aperto e accessibile, con interventi di esperti su tre assi fondamentali: riconoscere i segnali di prevaricazione tra pari, gestire l’online con attenzione a hate speech, fake news e reputazione digitale, e attivare la rete scuola–famiglia–istituzioni. Il progetto, giunto alla sua terza edizione, unisce il lavoro dei volontari con una rete di professionisti — psicologi, insegnanti, avvocati, operatori sociali — che curano i panel serali e offrono consulenze informali a margine degli eventi. A Termoli, il vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti del Molise, Andrea Nasillo, ha sottolineato l’importanza di portare questi temi fuori dal circuito scolastico, nei centri storici e nelle piazze, proprio in estate, quando l’uso dei social aumenta e i rischi non vanno “in vacanza”.
Tra gli interventi più intensi, quello dello psicologo analista termolese Nicola Malorni, che ha fortemente voluto la tappa termolese e ha parlato della gentilezza come di un “vaccino a lunga gittata” da somministrare precocemente ai bambini e con richiami quotidiani. Citando le neuroscienze, ha spiegato come la gentilezza favorisca il rilascio di ossitocina e serotonina, riducendo il cortisolo e attivando circuiti cerebrali legati alla ricompensa e al benessere. “Potremmo dire, con Jung, che la gentilezza è il luogo ove si celebra il Rito eterno della Rinascita o della Creazione”, ha affermato Malorni, sottolineando come relazioni gentili generino effetti benefici tangibili sul corpo e sulla mente, con battiti più lenti, respiro più ampio e pensieri più sereni.
Ha evidenziato il ruolo cruciale degli insegnanti gentili nel favorire l’attaccamento e comportamenti pro-sociali negli alunni, e ha ringraziato l’amministrazione comunale per aver “gentilmente” concesso lo spazio della piazza, definendolo un luogo ospitale e protettivo, capace di risuonare con la biologia profonda dei bambini e degli adolescenti. Se il bambino o l’adolescente è esposto costantemente a relazioni gentili e vive in luoghi gentili, belli da abitare, la sua biologia di base risuona armonicamente, attivando circuiti ancestrali e archetipici volti alla connessione, alla creatività e al benessere. La serata di Termoli ha confermato l’efficacia del progetto: formazione accessibile a tutti, linguaggi adatti a ragazzi e famiglie, e un’alleanza concreta tra volontariato, professionisti e istituzioni.
Un modello che non si limita alla sensibilizzazione, ma offre strumenti reali per contrastare bullismo e cyberbullismo, costruendo comunità più consapevoli, più gentili e più forti.



