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lunedì 11 Agosto 2025
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Prosegue il braccio di ferro sull’ordinanza “cinghiali”, impugnata anche al Consiglio di Stato

Cinghiali in via Catania

TERMOLI. La Giunta comunale di Termoli ha deciso all’unanimità di costituirsi in giudizio dinanzi al Consiglio di Stato per difendere l’ordinanza sindacale che dispone il controllo e contenimento selettivo dei cinghiali selvatici allo stato brado. Il provvedimento, firmato il 25 aprile scorso dal sindaco Nico Balice (ordinanza n.121/2025), era stato impugnato da una associazione animalista, che ne aveva contestato la legittimità chiedendone la sospensione.

Il ricorso era approdato il 4 giugno davanti al Tribunale Amministrativo Regionale per il Molise, che con ordinanza n.57/2025 del 5 giugno aveva respinto l’istanza cautelare, lasciando in vigore il provvedimento comunale. Nonostante ciò, gli animalisti hanno presentato appello al Consiglio di Stato, notificato al protocollo comunale il 14 luglio, chiedendo l’annullamento – previa sospensione – della decisione del Tar.

La delibera della Giunta
Nella seduta del 7 agosto (delibera n.183/2025), la Giunta ha ritenuto sussistenti validi motivi per resistere all’impugnazione, incaricando il sindaco di rappresentare il Comune nel procedimento d’appello. La difesa sarà affidata all’avvocato interno Ilenia Corbo, responsabile del procedimento e titolare di incarico di elevata qualificazione presso il Servizio Avvocatura.

La decisione è stata adottata in via d’urgenza, con dichiarazione di immediata eseguibilità per rispettare i termini di costituzione in giudizio e salvaguardare gli interessi dell’Ente. L’atto autorizza il legale rappresentante del Comune ad assumere ogni iniziativa processuale utile, comprese eventuali ulteriori impugnazioni, motivi aggiunti, interventi ad adiuvandum o ad opponendum, acquisizioni di documenti e nomina di sostituti processuali.

La questione del contenimento dei cinghiali
Il provvedimento oggetto di contestazione – l’ordinanza sindacale n.121/2025 – era stato motivato dalla necessità di affrontare l’emergenza legata alla presenza sempre più numerosa di cinghiali sul territorio comunale. Gli ungulati, spingendosi fin dentro aree urbane e periurbane, rappresentano un rischio sia per la sicurezza stradale sia per l’incolumità delle persone e dei coltivi.

Il Tar Molise, nel respingere la richiesta di sospensiva, aveva riconosciuto la legittimità dell’intervento comunale in un contesto di emergenza faunistica, in linea con le disposizioni normative nazionali e regionali che prevedono piani di controllo selettivo.

Il passaggio al Consiglio di Stato
Ora la partita si sposta a Roma, davanti ai giudici di Palazzo Spada. L’appello mira a ribaltare la decisione di primo grado e a bloccare l’efficacia dell’ordinanza comunale, ritenuta dalla parte ricorrente viziata da illegittimità.

Per l’amministrazione Balice, invece, la difesa del provvedimento è “necessaria per garantire la sicurezza pubblica, la tutela delle coltivazioni e la salvaguardia dell’ambiente”, come si legge nella relazione dell’Avvocatura comunale. La Giunta ribadisce la volontà di agire “per la migliore tutela degli interessi dell’Ente”, anche alla luce delle frequenti segnalazioni di danni e disagi causati dagli animali selvatici.

L’esito del giudizio al Consiglio di Stato sarà determinante non solo per l’ordinanza termolese, ma anche come precedente per analoghi interventi in altri comuni molisani e italiani alle prese con la stessa emergenza.