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lunedì 4 Agosto 2025
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S’indaga per lesioni aggravate e porto abusivo d’armi, il 39enne si sfoga sui social: «So chi sono i colpevoli»

TERMOLI. Lesioni personali aggravate e porto abusivo di armi: sono questi i reati al centro delle indagini dei Carabinieri dopo il violento agguato avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì, durante un evento musicale sulla spiaggia di Termoli. Un episodio che ha sconvolto la città, per le modalità efferate con cui è stato messo in atto. Diversi uomini incappucciati, organizzati e pronti a colpire: nessuna esitazione, nessuna parola, solo azione. Un blitz fulmineo e spietato che ha lasciato dietro di sé sangue e paura.

Il buttafuori di 39 anni ha riportato diverse ferite da taglio e una forte perdita di sangue, ma fortunatamente i colpi non hanno raggiunto organi vitali, evitando così che il caso potesse configurarsi come tentato omicidio. Ora è ricoverato, dolorante e provato, ma fuori pericolo. Il suo racconto sarà fondamentale per gli investigatori, che stanno lavorando senza sosta per risalire agli autori dell’aggressione.

Racconto che lo stesso ha offerto ai social (che riportiamo in larga parte: «Mentre ero in servizio presso un lido del lungomare di Termoli, ho subito un agguato omicida, da dieci balordi, studiato nei minimi dettagli. Sapevano che ero solo, e conoscevano la mia posizione, accanto alla consolle, di spalle alla spiaggia dalla quale hanno fatto irruzione. Ho rischiato di perdere la vita, ho ricevuto otto fendenti in diverse parti del corpo, e una volta a terra, hanno continuato a colpirmi con mazze di ferro e tirapugni. Ringrazio chi ha messo a repentaglio la sua incolumità, permettendomi di divincolarmi, e le persone che mi sono state vicino anche solo con un semplice messaggio. So perfettamente chi sono i colpevoli, e pagheranno per quello che hanno fatto, le frasi ad effetto scritte sui social, per discolparsi, asserendo di “essere estranei ai fatti”, lasciano il tempo che trovano. Ricordati che se tu fossi uomo avresti dovuto affrontarmi faccia a faccia, ma dal momento che non hai un briciolo di pudore e di attributi, mi attacchi alle spalle pontando di tuo seguito una decina di dieci acquaianti armati fino ai denti. Mi temi così tanto che non hai mai avuto le palle di affrontarti di persona, hai solo fatto scena con post e minacce che lasciano il tempo che trovano».

Sulla vicenda, il riserbo è massimo: i Carabinieri, guidati dal tenente colonnello Alessandro Vergine, in contatto con la Procura, stanno analizzando ogni dettaglio, dalle testimonianze raccolte alle immagini di videosorveglianza, passando per ogni traccia utile rinvenuta sulla scena.

Intanto, in città cresce lo sgomento. Non si parla d’altro: un’aggressione così brutale, in un contesto di festa e musica, scuote la percezione di sicurezza e lascia aperti interrogativi inquietanti.