LARINO. Ci sono emozioni che è difficile da riportare perché, questa volta ti coinvolgono in prima persona, essendo anch’io nato 50 anni fa, nel 1975. Sì, nell’anno in cui sull’almanacco degli eventi la storia ricorda, tra le altre cose, la fondazione della Microsoft, la fine della guerra in Vietnam, la nascita del primo videogioco domestico, l’uscita del film ‘Amici miei’, il primo episodio del cartoon Goldrake ma anche il delitto Pasolini e il Giubileo. Ebbene nel 1975 a Larino ci fu un vero e proprio boom di nascite, oltre 170. Figli di un mondo che credeva nel progresso, aveva fiducia nel lavoro, imperniava le sue scelte sulla costruzione della famiglia e spesso di famiglie numerose, dove si andava presto a nanna la sera e la strada diventava il luogo del vivere quotidiano, fatto di gioie, emozioni, ma anche di lacrime. Un luogo dove crescere e farsi le ossa, consapevoli, o meglio direi, inconsapevoli allora, del fatto che, proprio su quella strada, si stava costruendo il futuro, quel futuro che oggi è presente e ci ha fatto riunire insieme per festeggiare i nostri 50 anni. Grazie a Silvia Campitelli, a Giulia Di Lena, ad Angela Vitiello, ad Adolfo Cerio, grazie a loro, la classe 1975 si è ritrovata insieme per vivere una ‘memorabile’ serata dove ognuno ha potuto aprire il suo libro dei ricordi e rileggere al presente quelle pagine di storia che hanno trasformato la propria esistenza e l’hanno portato ad essere oggi, moglie, marito, papà, zio, libero professionista o dipendente, agricoltore o operaio, l’hanno portato ad essere a 50 anni testimone di una storia che è nata a Larino e a Larino continua ad essere vissuta, nonostante qualcuno abiti altrove.
Certo non tutti e 170 erano presenti, ieri 21 agosto, alla festa ma chi c’era, una sessantina di giovani cinquantenni, ha vissuto, come il sottoscritto, tante emozioni che custodirà gelosamente nel suo cuore. Come da tradizione, la classe del 1975 si è ritrovata nella basilica cattedrale per partecipare alla Santa Messa. Un momento di condivisione per dire grazie anche al buon Dio per il tempo concesso, per i traguardi raggiunti ma anche per i sogni ancora da realizzare. Molto belle le parole che Elena Plescia a nome di tutti ha letto al termine della funzione religiosa: “E così, amici e amiche, siamo arrivati a 50 anni! È come aprire un libro di ricordi: le voci, i giochi, le risate, le prime avventure, tutto torna davanti a noi. Qualcuno non vuole ammetterlo, ma i capelli diventano bianchi e le rughe si disegnano sui nostri volti. Non sono segni di resa: sono medaglie, racconti incisi sulla pelle, la mappa del nostro cammino. Cinquant’anni non sono solo un numero, ma 18.262 giorni che hanno fatto di noi ciò che siamo. Oggi, figli del ’75, ci ritroviamo nella nostra Larino, dove tutto è iniziato: qui siamo nati, qui abbiamo intrecciato i nostri destini, e oggi torniamo alle radici per dire grazie alla vita che ci ha donato amicizie, affetti e sogni. Il tempo è passato: ciascuno ha percorso strade diverse, costruito famiglie, vissuto esperienze. Eppure tornare qui significa riconoscere che la nostra storia ha una sorgente comune, che ci lega per sempre. Abbiamo vissuto, imparato, amato. Ognuno porta con sé sfide, cadute, rinascite e gioie condivise. Ma l’insegnamento più grande che ci accompagna da sempre è: vogliamoci bene. Il nostro non è un traguardo, ma un nuovo inizio. Abbiamo ancora il mondo da conquistare. Un grazie di cuore a Silvia che, con impegno e affetto, ha reso possibile questo ritrovo: il
suo entusiasmo è stato il filo che ci ha ricucito e riportato a casa. Un grande grazie alle nostre maestre, quelle che ci sono ancora e quelle che ci guardano da lassù, che ci hanno accompagnato nei primi passi della vita: con pazienza, passione e dedizione ci hanno insegnato non solo a leggere e scrivere, ma soprattutto a credere in noi stessi. Ringraziamo il Signore per averci donato il tempo, le famiglie che ci sostengono e questa amicizia che, dopo cinquant’anni, è ancora qui, viva e luminosa. Come diceva Sant’Agostino: “La vera amicizia non può essere separata, neanche dalla distanza o dal tempo.” Che questa celebrazione non sia solo un ricordo, ma l’inizio di una nuova stagione da vivere con gratitudine, speranza e amore. E che questa giornata resti nel cuore di ciascuno di noi come segno di fratellanza, unità e gioia. Auguri a tutti noi, amici e amiche del ’75: siamo la storia più bella che potessimo scrivere… e il meglio deve ancora venire. Grazie di cuore a tutti per esserci”.
E dopo la Messa, via alla festa, con le foto di rito ed i brindisi. E poi, la cena consumata all’Alternativo dove i proprietari hanno riservato ai cinquantenni l’intero locale e loro, noi, abbiamo potuto, complice anche l’accompagnamento musicale del talentuoso Giovanni Manuel Di Carlo, scatenarci al ritmo della musica che ha caratterizzato la nostra adolescenza incuranti del mondo che intorno a noi continuava ad andare veloce, per noi questa sera era solo nostra e ci siamo voluti divertire.
Auguri 50enni… davvero il meglio per noi deve ancora venire!





