SANTA CROCE DI MAGLIANO. “Sì, posso dire davvero di averLo incontrato.
L’ho incontrato nei volti e negli sguardi dei miei coetanei, nelle loro storie ferite ma ancora piene di attesa e di speranza. L’ho visto nelle lacrime trattenute, nascoste dietro sorrisi sinceri e abbracci che sapevano di conforto e fratellanza.
Sì, ho incontrato quel Dio che spesso immaginiamo distante, irraggiungibile, e invece si è fatto sorprendentemente vicino, umano, presente. L’ho incontrato proprio lì, tra i giovani che, come me, hanno scelto di mettersi in cammino e di vivere questa esperienza giubilare con il cuore aperto e lo spirito disponibile.
Sono stati giorni intensi, profondamente gratuiti, vissuti secondo l’invito del Papa a lasciarsi toccare dal mistero senza aspettarsi nulla in cambio. Giorni in cui il cielo e la terra sembravano abbracciarsi in un unico respiro, in un unico battito condiviso, in un unico desiderio autentico: quello dell’incontro. Un incontro che non è solo simbolico o spirituale, ma reale, vissuto nella carne della nostra umanità e nella bellezza delle relazioni nate in semplicità.
Abbiamo camminato insieme, nella gioia dell’amicizia limpida, nella spontaneità di una fraternità che non ha bisogno di maschere. È così che abbiamo scoperto una Chiesa viva, giovane, universale. Una Chiesa che non giudica ma accoglie, che non esclude ma abbraccia, che sa parlare la lingua dell’amore e dell’ascolto.
Forse, oggi, i giovani non sono semplicemente dentro la Chiesa — come parte passiva o periferica — ma sono la Chiesa. La Chiesa che cammina, che cerca, che cade e si rialza. La Chiesa che costruisce ponti, che sogna, che interroga e si lascia interrogare.
I giovani sono la Chiesa che vive il Vangelo nella concretezza del quotidiano, che si sporca le mani, che osa ancora credere in un Dio che cammina con l’uomo, che non resta chiuso nei templi ma abita le strade, le piazze, le fragilità.
Siamo noi, con le nostre domande, i nostri dubbi, la nostra sete di senso, a rendere visibile una fede che non si limita ai riti, ma si fa vita condivisa. Siamo noi, Chiesa in cammino, Chiesa in uscita, Chiesa viva.”
Marianna Di Rienzo, giovanissima rampolla del basso Molise al giubileo dei giovani 2025 Tor vergata.













