TERMOLI-SAN GIOVANNI ROTONDO. Un’onda di speranza ha travolto San Giovanni Rotondo il 25 luglio 2025, alla vigilia della memoria dei Santi Gioacchino e Anna, in occasione della Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani. Presso la residenza per anziani “Casa Padre Pio”, il sacerdote e cantautore don Elio Benedetto, parroco di Santa Maria la Nova in Palata (CB), ha tenuto un concerto di musica cristiana d’autore, parte integrante del suo tour di evangelizzazione in preparazione al Giubileo 2025. L’evento – arricchito anche dalle riflessioni tratte dal Messaggio di Papa Leone XIV per la V Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani – intitolato “Beato chi non ha perduto la speranza”, ha offerto un’opportunità unica di approfondimento spirituale, toccando i cuori non solo degli ospiti della residenza, ma anche delle numerosissime persone accorse per l’occasione. L’accoglienza calorosa riservata a don Elio ha testimoniato il profondo coinvolgimento e l’autentico apprezzamento per il messaggio intriso di spiritualità che la sua musica veicola.
Un cammino semplice verso la gioia
Il concerto ha preso il via con il brano “Cammino semplice”, un’apertura significativa che ha subito catturato l’attenzione dei presenti. Con la sua melodia avvolgente e le parole evocative, la canzone ha richiamato l’immagine della vita come un cammino, un percorso da intraprendere insieme a Gesù, per raggiungere la gioia della risurrezione. Un inizio che ha immediatamente sintonizzato l’uditorio sul tema centrale della serata, la speranza, declinata attraverso la lente della fede e della spiritualità.
“Vergine madre”, storia di fede e fecondità
Don Elio ha poi proposto “Vergine Madre”, un brano ispirato dalle parole di Dante Alighieri, con il quale ha voluto rendere omaggio a Maria. La canzone ha celebrato la figura della Madonna come donna di fecondità e speranza, dalla quale è nato Cristo, la vera speranza per il mondo. L’introduzione al brano ha ripercorso la storia di San Gioacchino e Sant’Anna, genitori della Vergine, attingendo al Protoevangelo di Giacomo. Don Elio ha ricordato come, nonostante la sterilità e l’età avanzata, Gioacchino e Anna non abbiano mai perso la speranza, ricevendo da Dio la grazia di concepire Maria. La loro vicenda, fatta di emarginazione sociale a causa della sterilità ma ricca di fede incrollabile, ha risuonato profondamente con l’uditorio, sottolineando come la fede possa trasformare la fragilità in forza e la sofferenza in benedizione.
“Il sogno”: una speranza che non tramonta
Un momento di profonda riflessione è stato introdotto dal brano “Il Sogno”. Don Elio ha proposto un estratto del messaggio di Papa Leone XIV per la V Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, citando le parole: “Beato chi non ha perduto la sua speranza”. Ha evidenziato come il Giubileo 2025 sia un’occasione per riscoprire la speranza come fonte di gioia ad ogni età, una beatitudine piena, specialmente quando è temprata da una lunga esistenza. Ha richiamato le figure bibliche di Abramo e Sara, di Zaccaria ed Elisabetta, anziani e sterili, le cui speranze di generare sembravano precluse, ma che sono stati sorpresi dall’intervento salvifico di Dio. Il messaggio di don Elio ha sottolineato come la speranza, anche di fronte alle apparenti impossibilità della vita, possa portare a una rinascita inaspettata, richiamando la domanda retorica di Nicodemo a Gesù sulla possibilità di “nascere di nuovo” in vecchiaia, a cui il Signore risponde sempre con un intervento di salvezza sorprendente.
“Mi vanterò”: la forza nella debolezza
Il concerto è proseguito con “Mi vanterò”, un brano che ha amplificato il concetto di come gli anziani siano protagonisti di salvezza e segni di speranza. Don Elio, ancora una volta attingendo al messaggio di Papa Leone XIV, ha ricordato come Dio, nella Bibbia, si rivolga spesso a persone avanti negli anni, da Abramo a Mosè, per realizzare i suoi disegni. Questo dimostra che la vecchiaia è un tempo di benedizione e di grazia, e che gli anziani sono testimoni privilegiati della speranza. Citando Sant’Agostino (“Quando sono debole, allora sono forte”) e l’esperienza dell’Apostolo Paolo a Corinto, don Elio ha sottolineato come la speranza del Vangelo non deluda mai, anche di fronte a prove dure e dolorose. Il brano, intriso della potenza dello Spirito, ha invitato ad affidarsi e a sperare unicamente in Cristo, perché è proprio nella debolezza che si manifesta la Sua forza.
“Solo l’amore resterà”: la missione degli anziani
Con il brano “Solo l’Amore resterà”, don Elio ha affrontato un altro aspetto cruciale: gli anziani non sono solo destinatari di amore e cura, ma sono anche chiamati ad amare ancora. Ha ripreso le parole di Papa Francesco, citate da Papa Leone XIV, secondo cui, anche se il fisico è debole, nulla può impedire di amare, pregare e donarsi, essendo segni luminosi di speranza. La libertà di amare e pregare è un diritto inalienabile, accessibile a tutti e sempre. Il commento di don Elio ha esortato i presenti a lasciarsi rinnovare quotidianamente dall’incontro con Dio, nella preghiera e nella Santa Messa. Ha incoraggiato a trasmettere con amore la fede vissuta per tanti anni, a lodare Dio per la sua benevolenza, a coltivare l’unità familiare e ad allargare il cuore a chi è più lontano e nel bisogno, diventando così segni di speranza ad ogni età. Il riferimento a Madre Teresa e alla sua “goccia d’acqua pulita” ha rafforzato l’idea che anche i gesti più semplici, se intrisi d’amore, possono generare un impatto profondo.
Un’occasione di profonda spiritualità e un invito internazionale
Il concerto di don Elio Benedetto a San Giovanni Rotondo è stato una vera e propria fonte di spiritualità, che ha permesso ai presenti di riflettere sul tema della speranza e della misericordia di Dio. La sua musica, unita alle profonde riflessioni che l’hanno accompagnata, ha creato un’atmosfera di intensa partecipazione e coinvolgimento. Don Elio ha ricevuto innumerevoli manifestazioni di affetto, con tutti i presenti che hanno sottolineato la sua straordinaria abilità di immedesimazione e l’energia spirituale che emanava, capace di catturare e commuovere. L’eco delle performance canore di don Elio e il clima spirituale che le accompagnano, hanno travalicato anche i confini italiani; infatti, una delegazione polacca della città di Razchow, guidata dal Sindaco e da membri della Giunta Comunale, presenti nella parrocchia di Palata guidata da don Elio stesso, ha colto l’occasione per invitare ufficialmente don Elio a cantare in Polonia alla fine di agosto, in occasione di un’importante festività locale. Questo invito segna un’estensione significativa del tour di musica cristiana di don Elio, portando il suo messaggio giubilare di evangelizzazione e speranza oltre l’Italia, in un contesto internazionale.
L’elogio del cantore della speranza
Don Elio Benedetto, con la sua voce e la sua musica, ha dimostrato ancora una volta di essere un vero e proprio cantore della speranza. Ha saputo tessere un filo conduttore potente e commovente, guidando i presenti in un percorso di riflessione profonda veicolato anche dal messaggio di Papa Leone XIV e sulla forza inesauribile della fede. Il suo concerto non è stato solo un evento musicale, ma un momento di alta spiritualità, capace di coinvolgere emotivamente e spiritualmente l’intero uditorio. Attraverso le sue canzoni, tratte dalle sue opere discografiche, e i suoi commenti ispirati, don Elio ha offerto un dono prezioso, riaccendendo la fiamma della speranza nei cuori di tutti, dimostrando come l’arte e la fede possano unirsi per generare un impatto duraturo e significativo. La sua capacità di toccare l’anima e di trasmettere un messaggio di amore e speranza lo rende un esempio luminoso di come la musica possa essere uno strumento potente di evangelizzazione e consolazione.





