PORTOCANNONE. E’ un concetto efficace, rappresentativo, quello delle Sliding doors, anche per chi cerca nuove strade nel mondo musicale, come Joe – al secolo Gioacchino Occhionero – che si propone ora come solista, dopo l’esperienza maturata nella band Sound Zero. Nella pagina Instagram ha commentato anche il suo primo video in questa veste: «𝑀𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑑𝑎𝑣𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑟𝑡𝑖𝑡𝑜 𝑎 𝑔𝑖𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑣𝑖𝑑𝑒𝑜, 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑒 𝑎𝑙𝑙’𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑚𝑖 ℎ𝑎 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑢𝑛 𝑝𝑜’ 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑛𝑜: 𝑒̀ 𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑜 𝑓𝑎𝑐𝑐𝑖𝑜 𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑙𝑎 𝑏𝑎𝑛𝑑 𝑎𝑐𝑐𝑎𝑛𝑡𝑜. 𝐻𝑜 𝑣𝑜𝑙𝑢𝑡𝑜 𝑡𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑙𝑖𝑐𝑒, 𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑓𝑟𝑜𝑛𝑧𝑜𝑙𝑖, 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎𝑠𝑐𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑠𝑝𝑎𝑧𝑖𝑜 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑢𝑠𝑖𝑐𝑎. 𝑉𝑜𝑙𝑒𝑣𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑣𝑖 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑣𝑎𝑠𝑠𝑒 𝑐𝑜𝑠𝑖̀, 𝑛𝑢𝑑𝑎 𝑒 𝑑𝑖𝑟𝑒𝑡𝑡𝑎. 𝑄𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑒̀ 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑐𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑎 𝑑𝑖𝑒𝑡𝑟𝑜 𝑙𝑒 𝑞𝑢𝑖𝑛𝑡𝑒».
A intervistarlo, in una veste inconsueta e inedita, per noi, è stata l’assessore di Portocannone, paese di origine di Gioacchino, Valentina Flocco, che coi dialoghi d’autore sta rinnovando l’humus culturale della località arbereshe.
L’INTERVISTA
“Riparto da zero, ma con più consapevolezza”. Intervista a Joe, tra rinascita creativa e nuove sfide
Dopo anni di musica condivisa con i Sound Zero, oggi Joe (Gioacchino Occhionero) si racconta in una nuova veste: quella del solista. Lo fa con un video pubblicato su YouTube, una cover rock intensa e personale di “Rolling in the Deep” di Adele, che segna l’inizio di un percorso artistico più intimo e diretto.
Joe, sei online con il tuo primo video da solista. Come ti senti?
«Sincero, motivato, ma anche libero. È un mix tra paura e voglia di fare. Dopo anni di lavoro con band e progetti collettivi, sentivo il bisogno di mettermi alla prova da solo, senza filtri. E questa cover di ‘Rolling in the Deep’ è stata la mia prima sfida. Volevo rifarla a modo mio, con un sound più personale, più vero».
Perché proprio questo brano?
«È una canzone potente, difficile. Ha una tensione emotiva che ti tira fuori tutto. Ho dovuto affrontare parti di me più vulnerabili, che in passato forse avevo tenuto nascoste. È stato difficile reinterpretarla, ma ne avevo bisogno. Perché volevo dire: “Eccomi, questa è la mia voce” Ho intrapreso un viaggio emozionale e ho voluto reinterpretare una cover cruda ed intensa di un’artista che mi emoziona da sempre, sicuramente lontana dalla mia comfort zone, affrontando lati meno sicuri di me e ho scelto di portare nel video la mia anima con estrema semplicità. Vorrei ringraziare il mio producer Giuseppe Occhionero che ha guidato con tatto e professionalità, permettendomi di esplorare nuove sfumature vocali, cucendomi addosso la mia versione».
Hai ringraziato chi ha creduto in te, anche nei momenti di silenzio.
«Sì, perché senza il sostegno — anche solo silenzioso — di chi mi ha accompagnato in questi anni, oggi non sarei qui. I Sound Zero sono stati casa mia per tanto tempo. Abbiamo condiviso tutto: sogni, fatiche, palchi e magari faremo tanto altro, ma arriva un momento in cui devi guardarti allo specchio e chiederti chi sei davvero. Questa ripartenza nasce da lì».
Oltre al progetto da solista, c’è anche una nuova band: i Silver Symphony. Cosa ci puoi anticipare?
«Esatto. Il progetto solista è una parte di me, ma allo stesso tempo ho voglia di tornare a suonare con un gruppo dal vivo e costruire qualcosa di nuovo. I Silver Symphony sono appena nati, ma c’è già tanta alchimia. Il suono è diverso, più orchestrale, con influenze sinfoniche e rock moderno. Stiamo lavorando bene e presto ci vedrete live».
Cosa ti aspetti da questa nuova fase?
«In realtà, non ho aspettative. Mi interessa il percorso, non la meta. Voglio crescere, mettermi in discussione, sbagliare se serve. Non so se questo sarà l’inizio di qualcosa di grande o solo una parentesi personale. Ma per la prima volta dopo tanto tempo, sento di fare musica per il motivo più giusto: per me stesso».
Cosa vuoi dire a chi ti segue?
«Che sono tornato. Forse in modo diverso, più semplice, ma vero. Spero che questa musica vi arrivi, vi smuova qualcosa. Lasciate un like, un commento, condividetela se vi va. Ma soprattutto, ascoltatela con il cuore».