TERMOLI. A distanza di quasi due mesi dall’incontro in Prefettura che aveva sancito la sospensione dello stato di agitazione, la vertenza dei dipendenti Gtm torna d’attualità. La UilTrasporti Molise ha infatti inviato una lettera ufficiale al Comune di Termoli e alla società di trasporto, con copia al Prefetto di Campobasso, per chiedere la convocazione urgente di un nuovo tavolo negoziale.
Il nodo centrale è il contratto integrativo aziendale, fermo a un testo che risale al 1989 e che ha cessato formalmente di avere efficacia il 31 dicembre 1990. Da allora nessuna revisione, nessun aggiornamento, nessuna intesa in grado di rispondere all’evoluzione del settore, all’inflazione e all’aumento del costo della vita. “I lavoratori – sottolinea il coordinatore provinciale Nicola Gabriele Scafa – attendono da decenni un riconoscimento economico e normativo adeguato. È tempo che le istituzioni e l’azienda rispettino gli impegni”.
La trattativa congelata a luglio
Il 22 luglio scorso, in Prefettura, sindacati, Comune e Gtm si erano seduti al tavolo della procedura di raffreddamento e conciliazione. In quella sede si era deciso di sospendere momentaneamente le iniziative di protesta, proprio in attesa di una ripresa della trattativa.
Determinante era stato il ruolo del sindaco Nico Balice, che aveva annunciato l’affidamento di una consulenza legale esterna per un parere “pro veritate” sul contratto integrativo, garantendo che entro settembre 2025 il documento sarebbe stato disponibile. Quel parere, secondo l’amministrazione, avrebbe dovuto rappresentare la base tecnica per sbloccare definitivamente la situazione.
Oggi, con settembre ormai inoltrato, la UilTrasporti richiama il primo cittadino e l’azienda alle loro responsabilità: “La città non può permettersi ulteriori rinvii, né sul fronte dei diritti dei lavoratori né su quello della qualità del servizio”.
Il valore simbolico di un contratto del 1989
Il riferimento a un contratto integrativo redatto nel 1989 non è solo un dettaglio tecnico: è il simbolo di un sistema rimasto fermo, incapace di adattarsi ai cambiamenti economici e sociali. Nel frattempo, sono passate generazioni di autisti, il trasporto pubblico ha dovuto fronteggiare nuove sfide, dall’aumento dei carburanti alla transizione ecologica, e i cittadini hanno sviluppato nuove esigenze di mobilità.
“Non si tratta di un semplice adeguamento – evidenzia il sindacato – ma di un vero e proprio salto di qualità che riconosca professionalità e responsabilità cresciute nel tempo”.
Autobus nuovi, ma servono più investimenti
La vertenza non riguarda solo le buste paga. Nella missiva, la UilTrasporti riconosce positivamente l’arrivo dei cinque nuovi autobus, che a breve entreranno in servizio sulle linee urbane. Un passo importante, ma non sufficiente.
L’obiettivo dichiarato è il rinnovamento complessivo del parco mezzi, indispensabile per garantire sicurezza, comfort e immagine. Anche perché Termoli si prepara a una sfida di grande visibilità: nel 2027 sarà Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea e dovrà farsi trovare pronta anche sul piano della mobilità pubblica.
“Non possiamo pensare a una città vetrina con autobus vecchi e inadeguati – afferma la UilTrasporti –. Il servizio deve essere un biglietto da visita all’altezza dell’evento e delle aspettative dei cittadini”.
Il ruolo delle istituzioni
La vertenza Gtm non è solo una questione sindacale: chiama in causa direttamente il Comune di Termoli, socio di riferimento della società, e in generale il sistema delle istituzioni locali. Da un lato c’è la necessità di garantire la sostenibilità finanziaria del trasporto urbano, dall’altro c’è il dovere di assicurare ai lavoratori un contratto dignitoso.
In questo quadro, la Prefettura di Campobasso resta un punto di equilibrio e garanzia, ma sarà la politica cittadina a dover compiere la scelta decisiva: rompere lo stallo e dare finalmente seguito a un impegno preso davanti ai sindacati e agli stessi dipendenti.
Una vertenza emblematica
La vicenda Gtm è emblematica di una difficoltà più ampia che riguarda l’intero comparto del trasporto pubblico locale nel Mezzogiorno: carenza di risorse, mezzi obsoleti, condizioni di lavoro spesso difficili e contratti che non tengono il passo dei tempi.
Il caso di Termoli, però, assume un rilievo particolare: una città di 30mila abitanti, che si candida a diventare punto di riferimento culturale e turistico nazionale nel 2027, non può permettersi di trascurare il proprio trasporto pubblico, né sul piano della qualità del servizio né su quello dei diritti dei lavoratori.
La richiesta: un incontro urgente
La UilTrasporti, dunque, non usa mezzi termini: serve un incontro rapido, che consenta di riaprire e chiudere finalmente la trattativa.
“La città ha bisogno di certezze, i lavoratori hanno bisogno di tutele, l’azienda ha bisogno di regole chiare – conclude la lettera a firma di Scafa –. Per questo chiediamo la convocazione immediata del tavolo e una soluzione che metta fine a un’attesa durata troppo a lungo”.