X
domenica 21 Settembre 2025
Cerca

“Il velo di Lucrezia” chiude la rassegna Scrittori al Parco 2025

TERMOLI. Daniela Battista e l’associazione La Casa del Libro di Termoli, da lei diretta, che ha organizzato queste rassegne di letteratura, non potevano trovare conclusione migliore. L’ultimo appuntamento con la Rassegna “Scrittori al Parco” 2025 ha di fatto chiuso i battenti con un’autentica ciliegina sulla torta: la presenza della scrittrice di origine molisana Carla Maria Russo, che ha presentato il suo bellissimo libro “Il velo di Lucrezia”.

L’autrice ha dialogato con una sua collega di origine tremitese ma di fatto termolese, la professoressa Emma Santoro, davanti a una platea gremita e attenta, per questo ultimo appuntamento al Teatro Verde, quest’anno davvero teatro (scusate il gioco di parole) di eventi eccezionali.

Chi è l’autrice presente a Termoli:
Carla Maria Russo è una nota autrice italiana specializzata in narrativa storica. Nata a Campobasso nel 1950, vive a Milano, dove ha studiato Lettere Moderne e ha insegnato italiano e latino nei licei. Ha esordito nel 2004 con “La sposa normanna”, vincitore di premi e best seller, e da allora ha dato vita a numerosi romanzi storici di successo, tra cui:

  • L’amante del Doge (2008)
  • Le nemiche (2017)
  • L’acquaiola (2018)
  • I Venturieri (2021)
  • Cuore di donna (2022)

Il suo più recente libro è “Il velo di Lucrezia”, pubblicato da Neri Pozza nel 2025, nella collana I narratori delle tavole.

La trama e le caratteristiche principali del lavoro di Carla Maria Russo:
Ambientato a Firenze nel 1464, il romanzo racconta la storia appassionante tra il pittore Filippo Lippi — frate carmelitano dotato di talento straordinario — e Lucrezia, una giovane monaca di umili origini.

Il momento cruciale è la presentazione della sua opera più perfetta a Cosimo de’ Medici, avvolta da un velo bianco che cela l’immenso significato dell’amore e della creazione artistica.

Il racconto si sviluppa alternando passato e presente, con flashback sulla nascita di Filippo, la vita di Lucrezia e il loro incontro in convento, quando lei è rinchiusa e lui vi è costretto controvoglia. Attraverso lettere, confessioni e dettagli storici accurati, emerge una vicenda d’amore proibito e travolgente, in cui la bellezza diventa dono ma anche patto di libertà.

Il romanzo è celebrato per la sua scrittura appassionata e la ricerca storica colta, che trasformano una vicenda personale in riflessione universale sulle passioni, la bellezza e la libertà.

Secondo le recensioni, si tratta di una narrazione intensa e coinvolgente, che appassiona sia chi ama l’arte sia chi non ha familiarità con i contesti rinascimentali. Molti lettori apprezzano anche i riferimenti alla cultura e al dialetto fiorentino.