Piazza Sant’Antonio e Pozzo Dolce: un progetto da cancellare. La componente Alleanza Verdi e Sinistra denuncia il tradimento della visione verde e la deriva urbanistica della Giunta Balice
TERMOLI. Durante la conferenza stampa del 24 settembre, la componente Alleanza Verdi e Sinistra aveva espresso pieno accordo con l’intenzione dichiarata dalla Giunta Balice di trasformare Piazza Sant’Antonio in una “villa comunale”, su proposta della Soprintendenza e con il supporto di esperti in ville e giardini. Tuttavia, la delibera di Giunta n. 224 del 14 ottobre, pubblicata sull’albo pretorio il 20 ottobre, ha clamorosamente smentito tale intento: la “villa comunale” si riduce ad un giardinetto di appena 1.350 mq, mentre la gran parte della piazza sarà pavimentata e manterrà in superficie 28 stalli auto, contro i circa 94 attuali. Una scelta che contraddice la retorica “green” della Giunta, affetta nei fatti da una inspiegabile fobia per il verde. Alleanza Verdi e Sinistra interpella direttamente il Sindaco e gli assessori: perché la villa comunale non può estendersi su tutta Piazza Sant’Antonio, considerando che nel centro di Termoli non esiste nessun’altra area verde?
Ancora più grave è la sistemazione sotterranea della piazza: il parcheggio interrato, confermato nel progetto, aumenta gli stalli da 96 a 136, grazie all’ampliamento dello scavo fino al bordo del costone. Una soluzione da respingere con forza, poiché il costone verrebbe ridotto ad un velo di terra esposto a smottamenti. Lo scavo dovrebbe arretrare per evitare il rischio di cedimenti, e nel progetto non sono previsti rinforzi sotto la fontana del Nettuno giovane, nonostante il peso significativo del monumento. Inoltre, la riprogettazione ignora completamente la presenza storica di un cimitero accanto all’ex chiesa di Sant’Antonio, utilizzato fino all’inizio del XIX secolo, e di due necropoli sotto la piazza: una del VI secolo a.C. e l’altra del II-VI secolo d.C., come segnalato dalla Soprintendenza.
Il nuovo accesso al parcheggio interrato, spostato dalla storica via Roma alla piazzetta Martiri delle Foibe (incrocio via Sannitica/via Oliviero), compromette la futura pedonalizzazione di Piazza Sant’Antonio e del tratto di via Roma tra via Cristoforo Colombo e la piazza. Complessivamente, gli interventi previsti sopra e sotto la piazza comporterebbero 70 parcheggi auto in più rispetto ad oggi. Ma sarebbero davvero utili? Secondo Alleanza Verdi e Sinistra, no: sarebbero dannosi, poiché attrarrebbero ulteriore traffico in un centro urbano già congestionato, dove il problema principale non è la sosta, ma la circolazione. La soluzione è una sola: istituire una Ztl in centro.
I nuovi parcheggi vanno realizzati ai margini, a partire dal multipiano in Piazza Donatori di sangue, già finanziato con 5 milioni del Fondo sviluppo e coesione 2007-2013. Tale opera, che potrebbe offrire 326 posti auto (circa 200 in più rispetto all’attuale parcheggio a raso), è inserita nel programma triennale dei lavori pubblici del Comune, ma con priorità bassa. Una scelta incomprensibile, che rischia di far perdere il finanziamento. Perché la Giunta si ostina a stravolgere Piazza Sant’Antonio per 70 posti auto, quando in Piazza Donatori di sangue se ne potrebbero ottenere 200?
Non meno critico è il progetto di “rifunzionalizzazione” dell’edificio fatiscente sul Pozzo Dolce. Si prevede la realizzazione di tre autorimesse digradanti per un totale di 53 stalli (di cui 3 per disabili), con accessi su Via Mario Milano. Ogni accesso sarebbe largo 4 metri, insufficienti per il doppio senso (servono almeno 4,60 m). Per garantire gli accessi, verrebbero eliminati circa 18 stalli attualmente presenti lungo Via Mario Milano, con un incremento netto di soli 35 parcheggi. Non si fa cenno alla gestione dell’acqua che trapela dalla falda freatica al livello inferiore, né si modifica la copertura dell’edificio, che resta quella attuale. Un edificio progettato male fin dall’inizio, che andrebbe demolito.
La sistemazione del Pozzo Dolce deve rientrare nella più ampia rivalorizzazione del tratto del litorale nord tra la rotatoria di Via Magellano e il Pozzo Dolce, dove languono l’area dell’ex hotel Rosary e l’ex Panfilo, la cui ristrutturazione deve essere completata entro il 2026 per non perdere la concessione. In quel tratto dovrebbe passare la ciclovia adriatica, ma non esiste lo spazio fisico per realizzarla.
Per tutte queste ragioni, Alleanza Verdi e Sinistra annuncia l’organizzazione di un confronto pubblico con i cittadini, affinché il progetto di rigenerazione di Piazza Sant’Antonio e del Pozzo Dolce venga radicalmente modificato o cancellato. Un appello alla partecipazione, alla memoria storica e alla visione urbanistica sostenibile, contro una deriva che rischia di compromettere il futuro del centro di Termoli.
Emanuele Bracone


