TERMOLI. Balneari, Venditti (Sib Molise): «L’Europa ignora il principio degli indennizzi. Il Governo agisca subito»
«È inaccettabile che l’Unione Europea continui a negare il principio degli indennizzi per gli stabilimenti balneari, riconosciuto invece a tutte le altre categorie produttive. Nonostante il contesto internazionale segnato da due conflitti in corso, Bruxelles si ostina su una questione che rischia di distruggere un comparto dalle radici secolari». È il commento di Domenico Venditti, presidente del Sib Molise – Sindacato Italiano Balneari di Confcommercio – alla lettera della Commissione europea del 7 ottobre, che ribadisce la contrarietà a qualsiasi forma di compensazione per i concessionari uscenti.
«Il turismo balneare è un modello italiano esportato in tutto il mondo – prosegue Venditti –. È assurdo mettere a rischio un’eccellenza che rappresenta una parte fondamentale dell’economia costiera nazionale. La data del 7 ottobre coincide con l’anniversario di eventi tragici in Medio Oriente: forse l’Europa dovrebbe preoccuparsi di questioni più gravi e lasciare che le imprese balneari italiane possano lavorare con serenità».
Venditti ha espresso apprezzamento per le parole del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, intervenuto al TTG Travel Experience di Rimini, dove ha annunciato l’intenzione di avviare una revisione del Codice della Navigazione, risalente al 1942. «Non possiamo essere legiferati da norme di quasi un secolo fa – ha sottolineato Venditti –. Bene l’intenzione del Governo di modernizzare il Codice e rivedere l’articolo 49, che prevede il passaggio delle concessioni allo Stato senza alcun indennizzo. Ora servono atti concreti e tempi rapidi: siamo a pochi mesi da una scadenza decisiva. Serve un segnale chiaro per tutelare migliaia di famiglie e imprese che hanno investito, creato lavoro e bellezza lungo le nostre coste».
Il tema è stato al centro dell’assemblea unitaria “Un futuro per la balneazione attrezzata italiana”, promossa da Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti, che ha visto la partecipazione di una folta platea di operatori del settore. Salvini ha ribadito l’impegno della Lega: «Da anni ci battiamo per difendere il lavoro di migliaia di famiglie e piccole imprese che animano le spiagge italiane. È inaccettabile che, con due guerre in corso, la burocrazia europea si preoccupi di “licenziare” i balneari. Questo comparto porta 100 milioni di turisti e 10 miliardi di ricchezza in Italia. Non molliamo».
Il vicepremier ha definito «incomprensibile» la posizione della Commissione, ricordando che il principio dell’indennizzo è già stato previsto nel decreto-legge 131 e nella legge 118 del 2022, frutto di un dialogo tra Roma e Bruxelles.
Sulla stessa linea Antonio Capacchione, presidente nazionale del Sib-Confcommercio: «È paradossale che un settore strategico come il nostro sia ancora disciplinato dal Codice della Navigazione del 1942. Bene la decisione del Governo di rivedere quella norma, in particolare l’articolo 49. È anacronistico e contrario non solo alla Costituzione italiana ma anche al Trattato europeo che le nostre aziende passino allo Stato senza indennizzo».
Capacchione ha espresso «grande preoccupazione» per l’incertezza normativa: «La balneazione attrezzata italiana è un elemento competitivo che l’Italia non può permettersi di perdere. I turisti stranieri quest’anno hanno superato quelli italiani: significa che i nostri servizi sono apprezzati in tutto il mondo».
Non è mancato un affondo nei confronti del deputato Riccardo Magi, accusato da Capacchione di «criminalizzare un intero settore generalizzando casi isolati di cattiva gestione». «Siamo i primi a stigmatizzare gli abusi – ha aggiunto – ma non si può cancellare la realtà di decine di migliaia di famiglie oneste che hanno costruito un modello efficiente e di successo che il mondo ci invidia».
L’intervento di Salvini si è svolto sotto stretta sorveglianza delle forze dell’ordine, dopo presunte minacce ricevute dal collettivo comunista Osa, come riferito dal deputato leghista Jacopo Morrone. Nonostante il clima teso, il ministro ha visitato gli stand di Confcommercio e Federalberghi, tra selfie, strette di mano e applausi.
Il dibattito resta aperto. Dopo la comunicazione ufficiale di Bruxelles, che esclude il diritto automatico all’indennizzo, il Governo è chiamato a definire in tempi stretti un percorso che concili le richieste europee con la difesa di un settore identitario e produttivo per l’Italia costiera.
«Siamo fiduciosi – conclude Venditti – che il Governo continui su questa strada. Serve una riforma equa, che valorizzi la nostra tradizione e permetta alle imprese balneari di programmare il futuro con certezze e dignità. La balneazione italiana è un patrimonio nazionale, e va difeso come tale».

