PETACCIATO. «È bastato poco più di un mese perché quello che doveva essere un simbolo del turismo accessibile diventasse l’ennesima prova dell’incapacità e dell’incuria amministrativa del sindaco di Petacciato». Si esprime così la capogruppo dell’opposizione di “Petacciato in buone mani”, Federica Capodaglio.
«Le foto scattate in questi giorni sul tratto di arenile a sud del Lido Calypso parlano da sole: piastrelle divelte, sabbia ovunque, cabine amovibili abbandonate, passerelle sollevate, impianti scoperti e a rischio.
Un progetto costato circa 150.000 euro di fondi pubblici, parte di un investimento complessivo di oltre 1,3 milioni di euro, promosso dalla Regione Molise e finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, lasciato ora a marcire sotto il vento e la sabbia, senza manutenzione, senza custodia e senza un minimo di rispetto per il bene comune.
Eppure, questo progetto, chiamato “Spiaggia Abile” (o “Spiaggiabile”), non è piovuto dal cielo.
È frutto di anni di lavoro, progettazione e interlocuzioni con la Regione, l’AFASEV e i Comuni costieri, portato avanti con impegno e tenacia da chi credeva davvero in un Molise accessibile.
Tra quelle persone c’eravamo io, Federica Capodaglio, allora assessore comunale, e Roberto Di Pardo, sindaco di Petacciato in entrambe le precedenti amministrazioni.
Insieme abbiamo costruito passo dopo passo il progetto, partecipando ai tavoli tecnici, curando la documentazione, seguendo l’iter fino all’approvazione e al finanziamento.
Oggi vedere quel lavoro, quelle strutture e quei fondi pubblici finire sotto la sabbia, mi ferisce e mi mortifica.
Non solo come amministratrice che ha creduto in un progetto per tutti, ma come cittadina che vede sprecato un risultato ottenuto con sacrificio, dedizione e senso del bene comune.
Il Sindaco aveva il dovere di custodire e mantenere ciò che gli è stato consegnato. Invece ha preferito l’indifferenza, lasciando che vento e incuria cancellassero un’iniziativa che avrebbe potuto essere motivo d’orgoglio per l’intera comunità.”
Non si tratta solo di una questione estetica. Si tratta di rispetto per il denaro pubblico, per il lavoro di chi ha reso possibile quel risultato, e per le persone con disabilità che questa spiaggia avrebbe dovuto accogliere.
Oggi, invece, Petacciato offre l’immagine di una spiaggia abbandonata e pericolante, una cartolina del disservizio.
Chi amministra – conclude Capodaglio – non può limitarsi a tagliare nastri e fare foto.
Governare significa avere cura, vigilanza, responsabilità.
E se questo è il modo con cui vengono conservati i beni pubblici, Petacciato rischia di perdere non solo le sue strutture, ma la sua dignità amministrativa».






