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venerdì 14 Novembre 2025
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Dipendenze patologiche in Molise: servizi presenti ma personale e rete ancora insufficienti

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CAMPOBASSO. Nella Regione Molise, come emerge dal quadro nazionale evidenziato dalla Fondazione Gimbe, l’assistenza alle persone con dipendenze patologiche vive un momento delicato: i servizi esistono, ma sono frammentati, sotto‑organico e con forti squilibri sul territorio.

Zero servizi “di primo livello”
Nel 2024 in Molise non è attivo nemmeno un servizio di I livello – quelli pensati per l’elevata accessibilità (unità mobili, centri drop‑in, prima accoglienza) e destinati alle persone più difficili da raggiungere. La media nazionale è di 0,4 servizi ogni 100.000 abitanti (fascia 15‑74 anni).

Ambulatori: un dato sopra la media… ma con un “ma”
Nel 2024 la Regione registra 5,5 servizi ambulatoriali ogni 100.000 abitanti nella fascia 15‑74 anni, rispetto a una media nazionale di 2,6.
Tuttavia, nel 2023 (ultimo dato disponibile) il numero di utenti per operatore è 27,5 — contro una media nazionale di 24,1. Vuol dire che ogni professionista segue più pazienti della media.

Residenziali/semi‑residenziali: buono il tasso, ma…
I servizi residenziali e semi‑residenziali in Molise hanno un tasso di 2,7 ogni 100.000 abitanti (fascia 15‑74) nel 2024, leggermente superiore alla media nazionale di 2,1. Una notizia positiva — ma non basta se il personale è poco e se manca l’integrazione tra i servizi.

Cosa significa tutto questo?
• Chi soffre di dipendenza in Molise potrebbe trovare una struttura – ma forse non entro la qualità, la tempestività o con il supporto completo necessario.
• Il fatto che un operatore segua in media 27,5 pazienti significa maggiore difficoltà nella cura personalizzata.
• L’assenza dei servizi di I livello lascia scoperte le persone che stanno “all’estremo” del sistema, quelle più difficili da intercettare.
• Anche se i numeri dei servizi sembrano buoni in alcuni ambiti, serve che tutte le “fibre” della rete – ambulatori, residenziali, mobilità territoriale – siano collegate e operative.

La chiamata all’azione
Serve un potenziamento immediato del personale (medici, psicologi, assistenti sociali, educatori) e una rete più fluida fra servizio territoriale, servizi residenziali e percorsi di reinserimento. Anche nel Molise. Perché i numeri non siano solo statistiche… ma strumenti per cambiare davvero la vita delle persone.