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domenica 16 Novembre 2025
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“Fili d’erba, di lana e memoria” alla Fiera d’Ottobre

LARINO. Durante la 282ª edizione della Fiera di Larino, svoltasi il 10 e 11 ottobre, il progetto T.R.A.M.E. (Transumanza. Ricerca. Archivi. Memoria. Ecomuseo), finanziato dal programma CHANGES PNRR, ha promosso l’iniziativa “Fili d’erba, di lana e memoria”, un articolato programma di attività pensato per valorizzare il patrimonio bio-culturale legato alla transumanza e alle direttrici tratturali storiche del Mezzogiorno.

L’evento, coordinato dall’Università degli Studi del Molise in collaborazione con l’Università di Foggia e la Società Archeologica S.r.l. – Servizi per i Beni Culturali, ha previsto un seminario di restituzione dei dati raccolti durante le ricerche sul campo lungo i tratturi Pescasseroli-Candela e Lucera-Castel di Sangro, e una passeggiata immersiva denominata “cattedre ambulanti”, culminata all’interno dell’anfiteatro romano di Larino. A partecipare sono stati non solo i visitatori della tradizionale “fiera d’ottobre”, ma anche due classi del Liceo Classico e Scientifico “F. D’Ovidio” dell’Istituto Omnicomprensivo di Larino, coinvolte attivamente nel percorso.

L’evento molisano ha rappresentato la tappa conclusiva del progetto, come sottolineato dalla prof.ssa Letizia Bindi, responsabile scientifica, che ha evidenziato l’intento di intrecciare saperi accademici e conoscenze locali in un dialogo aperto sul territorio. La visita guidata all’anfiteatro, condotta dall’archeologa Mariachiara Santone, funzionario della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Molise, ha suggellato il percorso esperienziale, chiudendo simbolicamente il cerchio delle “TRAME”. L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio di SABAP – Ministero della Cultura, IYRP – International Year of Rangelands and Pastoralists, ICPI – Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, Giornata della Transumanza e della storica Accademia dei Georgofili, a conferma del valore scientifico e culturale dell’intero progetto.

“Grazie a TRAME la governance pubblica può dotarsi di strumenti operativi e dati articolati, multidisciplinari e multiscala (potenziale turistico-culturale, produzioni e aziende agroalimentari e artigiane radicate nei territori, biodiversità allevata e coltivata oltre che selvatica lungo le aree di tratturo) con i quali orientare le future scelte di tutela e sviluppo del territorio regionale in materia di sviluppo rurale sostenibile, tutela dei paesaggi agrari e valorizzazione delle filiere di qualità in feconda collaborazione con la Puglia come regione confinante e contigua per storie ed economie comuni” Letizia Bindi Unimol Centro Ricerca Biocult.