TERMOLI. Segnali di ripresa ma anche consapevolezza delle difficoltà: è questo il quadro che emerge dalla riadozione del bilancio 2024 del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Valle del Biferno (Cosib), approvato all’unanimità dal Comitato Direttivo lo scorso 20 ottobre. Un passaggio tecnico, ma dal valore politico ed economico profondo, perché rappresenta un tentativo concreto di restituire stabilità a un ente che da anni vive una fase di crisi strutturale e di riposizionamento.
Il bilancio di esercizio, chiuso con una perdita superiore al milione di euro, sarà coperto attingendo al Fondo Contributi in Capitale, evitando così ulteriori squilibri di cassa o ricorsi straordinari. Una scelta prudente, che consente di mantenere inalterata la continuità operativa e di rispettare i vincoli di bilancio, ma che mette anche in evidenza le fragilità di un modello di sviluppo oggi chiamato a rinnovarsi profondamente.
Un consorzio in trasformazione
Il Cosib negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con la riduzione delle entrate derivanti dalla vendita dei lotti industriali, la diminuzione degli insediamenti produttivi e il sotto-utilizzo del depuratore consortile, la cui gestione continua a pesare sui conti dell’ente.
A ciò si aggiunge il rallentamento del comparto industriale molisano, dove anche le aziende storiche hanno ridotto ritmi e volumi produttivi, con ricadute dirette sull’occupazione e sulle attività connesse.
In questo scenario complesso, è stata rilanciata una strategia improntata alla razionalizzazione delle risorse, alla valorizzazione degli asset e al rafforzamento delle partecipate. Tra queste spicca NetEnergy Service s.r.l., società che gestisce la rete di distribuzione del gas naturale nell’area industriale.
La ricapitalizzazione come chiave di rilancio
Proprio NetEnergy è al centro di una operazione di ricapitalizzazione da 1,6 milioni di euro, realizzata tramite il conferimento in natura della rete di trasporto del gas, valutata da una perizia giurata. Un’operazione contabile ma anche strategica, che secondo Silvestri rappresenta “una scelta di responsabilità per consolidare la solidità patrimoniale del gruppo Cosib e garantire servizi energetici efficienti alle imprese insediate”.
L’obiettivo è duplice: da un lato, ridurre l’esposizione finanziaria e contenere i costi di gestione; dall’altro, trasformare il Consorzio in un soggetto capace di attrarre investimenti e sostenere concretamente il tessuto produttivo. “Non servono rinunce o interventi straordinari da parte dei soci – ha precisato il presidente – ma una gestione più moderna, fondata su equilibrio, innovazione e trasparenza”.
Il nodo infrastrutture e servizi
Il Cosib resta inoltre un punto nevralgico nella gestione delle infrastrutture industriali, dal metanodotto alla rete idrica, fino ai servizi ambientali e depurativi. Tuttavia, la sfida dei prossimi anni sarà quella di trasformare questi servizi da costi a opportunità, attraverso la digitalizzazione dei processi, la manutenzione predittiva degli impianti e una maggiore sinergia con gli enti locali e con la Regione Molise.
In questo senso, la riadozione del bilancio 2024 non è solo un atto formale, ma un punto di ripartenza per ridefinire il ruolo del Consorzio nel contesto economico del Basso Molise. Un’area che ha conosciuto negli anni passati una forte industrializzazione, oggi però messa alla prova da mutamenti globali, riduzione della domanda e transizione ecologica.
Una sfida che riguarda tutto il territorio
La sopravvivenza e il rilancio del Cosib rappresentano dunque una questione territoriale e sociale, non solo economica. Senza un ente consortile solido, capace di pianificare e attrarre nuovi insediamenti produttivi, l’intera area industriale rischia di scivolare in un lento declino.
Intanto, la riadozione del bilancio sancisce un messaggio chiaro: il Cosib vuole restare in campo, riorganizzandosi, puntando sulla valorizzazione del proprio patrimonio e sulle nuove opportunità legate alla transizione verde e all’innovazione industriale.
Il segnale di una possibile svolta
La crisi finanziaria non è ancora superata, ma la direzione intrapresa sembra orientata a un risanamento sostenibile, fondato su equilibrio e visione strategica.
Emanuele Bracone
