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domenica 16 Novembre 2025
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Il perdono come gemma di pace nella celebrazione di San Francesco

Stefano Leone

TERMOLI. Nella giornata di ieri, 4 ottobre, la comunità dei Frati Minori Cappuccini di Termoli ha celebrato con profonda partecipazione la festa di San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia, con un’intensa giornata di preghiera e fraternità.

La giornata si è aperta alle 8:30 con la Celebrazione Eucaristica e si è conclusa nel pomeriggio con la Messa solenne delle 18, presieduta dal vescovo della diocesi di Termoli-Larino, monsignor Claudio Palumbo.

Nel corso dell’omelia, il vescovo si è soffermato su alcuni momenti chiave della vita del Santo di Assisi, sottolineandone l’attualità e il profondo valore spirituale. Ha ricordato innanzitutto la spogliazione di Francesco davanti al padre, gesto radicale di rinuncia ai beni terreni per abbracciare il bene sommo che è Dio. Ha poi rievocato l’episodio della riconciliazione tra il vescovo e il podestà di Assisi, in cui Francesco invita entrambi al perdono reciproco, diventando così strumento di pace e benevolenza.

Monsignor Palumbo ha inoltre citato il dialogo tra San Francesco e il Sultano d’Egitto, esempio straordinario di apertura e rispetto verso chi è diverso per cultura e fede, e la storia del lupo di Gubbio, che rappresenta la possibilità di trasformare il male in bene: “In ognuno di noi – ha detto il vescovo – c’è un lupo da convertire, e solo riconciliandoci con noi stessi possiamo vivere davvero nella pace e nella fraternità”.

Al termine della celebrazione, la statua del Santo è stata portata in processione per le vie del quartiere, accompagnata da numerosi fedeli, confraternite e associazioni locali, in un clima di profonda devozione e partecipazione popolare.

La serata si è chiusa con uno spettacolo di fuochi pirotecnici, segno di gioia e gratitudine verso il Santo di Assisi, figura universale di pace, umiltà e amore per il creato.

Un appuntamento che, come ogni anno, rinnova nella comunità termolese il messaggio più autentico di San Francesco: “Il Signore vi dia pace”, un invito sempre attuale alla fraternità universale e alla riconciliazione con Dio, con gli altri e con la natura.