SAN GIULIANO DI PUGLIA. Erano le 11.32 del 31 ottobre 2002 quando un boato squarciò il silenzio di una mattina qualunque. In pochi secondi, la scuola elementare “Francesco Jovine” di San Giuliano di Puglia divenne un cumulo di macerie. Ventisette bambini e una maestra persero la vita. Ventisette sogni interrotti, un intero paese segnato per sempre.
Oggi, a ventitré anni di distanza, il ricordo resta vivo, ma il dolore continua a bruciare. Perché quella tragedia non fu solo il frutto della natura: fu anche una ferita della responsabilità umana. La terra tremò, sì, ma furono i cedimenti dell’uomo, nelle scelte, nei controlli, nelle costruzioni, a rendere devastante ciò che poteva non esserlo.
San Giuliano di Puglia ci ha insegnato che la sicurezza non è mai un optional, che la prevenzione non è un costo, ma un investimento nella vita dei nostri figli. Eppure, ogni volta che un sisma scuote il Paese, torniamo a chiederci se quella lezione sia stata davvero imparata.
In questo giorno di memoria, il pensiero va ai piccoli angeli di San Giuliano e alla loro maestra. Ma il modo più autentico per onorarli non è solo con le cerimonie o le corone di fiori. È con la responsabilità quotidiana di chi progetta, costruisce, controlla, amministra. Perché la memoria senza impegno è solo ricordo, e il ricordo, da solo, non salva vite.
San Giuliano di Puglia ci chiede, ancora oggi, di non dimenticare e di agire.
LA GIORNATA DELLA MEMORIA
Alle 11:32, l’intera cittadinanza si ritrova al cimitero per un momento di raccoglimento scandito dai rintocchi della “Campana degli Angeli”, seguito dalla deposizione di corone di fiori al Parco della Memoria, luogo simbolo di dolore e resilienza.
Nel pomeriggio, alle 16, presso la sala multifunzionale Mete in Via I Colori della Vita, si terrà l’incontro-dibattito “La sicurezza sismica delle scuole italiane a 23 anni dal crollo della Jovine: facciamo il punto”, promosso dal Comune, dal Comitato “Vittime della Jovine 31/10/2002”, da Cittadinanza Attiva, Save the Children e Anci Molise. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Antonello Nardelli, di Antonio Morelli, presidente del Comitato, e di Gianfranco Paolucci, presidente Anci Molise, il dibattito sarà moderato dal giornalista Pino Ciociola di “Avvenire” e vedrà gli interventi della dottoressa Adriana Bizzarri (Cittadinanza Attiva), della dottoressa Giusy D’Alconzo (Save the Children) e della dottoressa Maria Luisa Forte (Vicepresidente Anci Nazionale).
A chiudere la riflessione sarà il brano “Un Giorno di ottobre” di Luigi Farinaccio, vincitore del Premio della Critica al concorso nazionale “Lunezia 2025”, dedicato alle vittime della Jovine.
Alle 17, nella Chiesa Madre, sarà celebrata la Santa Messa in suffragio, mentre alle 20 si svolgerà la fiaccolata lungo il Percorso della Memoria, un cammino collettivo tra i luoghi del dolore per rafforzare il senso di comunità. Il programma proseguirà il 1° novembre con la Messa solenne alle 10:30. “Non dimenticare è il primo passo per riflettere sul presente e proteggere il futuro dei nostri ragazzi”, ha dichiarato Antonio Morelli, rinnovando l’impegno di una comunità che trasforma il lutto in azione, affinché la storia della Jovine resti monito e guida per l’intera nazione.

