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lunedì 17 Novembre 2025
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La mente invisibile: studenti a confronto col dottor Malinconico

TERMOLI. Si è tenuto questa mattina, presso l’Istituto Boccardi-Tiberio di Termoli, un importante service organizzato dal Lions Club Termoli Tifernus dal titolo “La mente invisibile – Comprendere le malattie mentali”.

L’iniziativa, che ha visto la partecipazione di studenti e docenti, ha avuto come relatore il dottor Angelo Malinconico, che ha approfondito con grande sensibilità e chiarezza le dinamiche legate alle patologie mentali e ai nuovi disagi che oggi colpiscono in modo sempre più diffuso le giovani generazioni.

Ad aprire l’incontro sono stati i saluti della dirigente scolastica prof.ssa Concetta Cimmino e del presidente del Lions Club Termoli Tifernus, dott. Ilio Giordano, che hanno sottolineato l’importanza di momenti di confronto e riflessione su temi che spesso restano invisibili, ma che incidono profondamente sulla vita quotidiana dei ragazzi.

Il dott. Malinconico ha evidenziato come i disturbi mentali stiano assumendo forme sempre più complesse tra i giovani, complice anche l’uso eccessivo dei social, l’isolamento digitale, la pressione del successo e l’insicurezza del futuro. Ansia, depressione, disturbi dell’identità e dipendenze comportamentali rappresentano oggi una nuova emergenza sociale, che richiede ascolto, empatia e interventi precoci.

Il messaggio lanciato durante l’incontro è chiaro: parlare di salute mentale non è un tabù, ma un atto di responsabilità collettiva. Iniziative come questa dimostrano come la collaborazione tra scuole e associazioni possa diventare un potente strumento di prevenzione e consapevolezza.

“Adolescenza: patologia o no?” di Angelo Malinconico (psichiatra, criminologo e psicologo analista, docente di Psicodinamica all’Unimol) esplora il tema del disagio adolescenziale, interrogandosi se debba essere considerato una malattia o una fase evolutiva complessa ma normale.

Sintesi dei contenuti principali:

  • Il disagio non è sempre patologia: può rappresentare un’opportunità di crescita, rinnovamento e consapevolezza. È fondamentale distinguere tra dis-regolazione affettiva (transitoria, evolutiva) e vera patologia (stabile, disadattiva).
  • Regolazione affettiva e attaccamento: la qualità dell’attaccamento infantile incide sulla capacità di regolare le emozioni. Modelli insicuri e alessitimia (incapacità di riconoscere e descrivere le proprie emozioni) sono fattori di rischio per lo sviluppo di disturbi psicologici in adolescenza.
  • La ricerca: su un campione di 204 adolescenti, emergono due principali stili di regolazione affettiva — ansioso-sintomatico ed evitante-alessitimico — che non sono patologie ma modalità di adattamento correlate a certi disturbi di personalità e stati di attaccamento disorganizzato.
  • Errore comune degli adulti (specialisti, genitori, formatori): interpretare il disagio adolescenziale con una logica puramente categoriale, cioè diagnostica, invece che dimensionale, attenta ai processi evolutivi e di adattamento.
  • Compiti evolutivi: ogni fase dello sviluppo implica sfide e negoziazioni con l’ambiente. La psicopatologia compare quando fallisce la capacità di adattarsi o di rielaborare queste sfide.
  • Ruolo della rete: fondamentale la collaborazione tra figure diverse (psicologi, psichiatri, insegnanti, genitori, medici, consultori) per promuovere la salute mentale e prevenire l’isolamento.
  • Disturbi principali trattati: ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi dell’umore (depressione, bipolarismo), disturbi dell’alimentazione (anoressia, bulimia, binge eating), psicosi (in particolare schizofrenia).
    Per ciascuno vengono descritti sintomi, differenze tra forme normali e patologiche, e strategie d’intervento.
  • Indicazioni pratiche: riconoscere i primi segnali di disagio, superare i pregiudizi verso la salute mentale, e rivolgersi ai servizi appropriati (neuropsichiatria infantile, centri di salute mentale, consultori).
  • Messaggio finale: vivere con curiosità, consapevolezza e responsabilità verso la propria esistenza, e ricordare — come cita Emile Chartier — che “nulla è più pericoloso di un’idea quando è l’unica che si ha.”

Michele Trombetta