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giovedì 13 Novembre 2025
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Manifestazione ProPal di sabato 11 ottobre in città: appello alle parti sociali

TERMOLI. «Il prossimo 11 ottobre 2025 a Termoli si terrà una manifestazione cruciale per la solidarietà con il popolo palestinese, un appello a tutti i sindacati e alle organizzazioni dei lavoratori. È un momento storico per dimostrare che i diritti umani e la giustizia non hanno confini».

Lo sottolinea il gruppo Palestina Libera.

«La situazione nella Striscia di Gaza si è aggravata drasticamente. Dopo mesi di assedio e bombardamenti, l’intera infrastruttura civile è al collasso. Gli attacchi hanno colpito indiscriminatamente scuole, ospedali e case, causando una crisi umanitaria di proporzioni catastrofiche. Le stime delle Nazioni Unite parlano di migliaia di civili, inclusi donne e bambini, uccisi e di milioni di sfollati, privati di cibo, acqua ed elettricità. La comunità internazionale deve agire immediatamente per porre fine a questa tragedia. L’ultimo rapporto di Amnesty International ha descritto gli attacchi come potenziali crimini di guerra, sollecitando un’indagine indipendente.

La posizione del governo Meloni sulla questione di Gaza è stata oggetto di forti critiche. Sebbene l’Italia abbia espresso a parole la sua preoccupazione per la crisi umanitaria, le sue azioni concrete sono state percepite come insufficienti. Il governo ha mantenuto un forte allineamento con la politica estera degli Stati Uniti, evitando una condanna ferma delle azioni israeliane e non prendendo misure significative per imporre un cessate il fuoco immediato. Questa posizione è vista da molti come un tradimento dei principi di solidarietà e giustizia, e un allontanamento dalla tradizionale posizione di equilibrio dell’Italia.

È fondamentale comprendere come questo allineamento politico si ripercuota direttamente sulla vita di tutti i cittadini italiani. L’aumento delle spese militari e l’allocazione di risorse a contesti bellici sottraggono fondi cruciali a settori vitali come sanità, istruzione e servizi sociali, compromettendo il benessere dei cittadini italiani. La complicità del governo nelle operazioni militari si traduce in un’economia di guerra che opera a detrimento del nostro welfare e dei nostri diritti costituzionali. Le risorse destinate all’acquisto di armamenti e al supporto di conflitti internazionali sono, di fatto, sottratte ai servizi essenziali che garantiscono la qualità della vita dei lavoratori e delle loro famiglie.
Questo meccanismo è semplice e devastante: ogni euro speso per i carri armati e i caccia è un euro in meno per gli ospedali, le scuole e la previdenza sociale. L’aumento delle spese militari non solo non genera valore per la comunità, ma alimenta anche un ciclo di precarietà e tagli al pubblico. Le conseguenze si manifestano in salari stagnanti e in un costante peggioramento delle condizioni di lavoro, poiché le priorità economiche si spostano dalla tutela dei diritti alla partecipazione a un’economia di conflitto. Chi non riesce a comprendere la complicità del governo nelle scelte militari, deve iniziare a collegare i tagli alla sanità, l’inflazione e i contratti sempre più deboli con un sistema che preferisce investire in guerra piuttosto che nella prosperità dei propri cittadini.

In questo contesto, la Global Sumud Flotilla è un’iniziativa internazionale che mira a rompere il blocco navale illegale di Gaza, portando aiuti umanitari essenziali. Questa missione, composta da diverse navi, è il simbolo della determinazione della società civile globale a resistere all’oppressione. Le imbarcazioni della Flotilla hanno affrontato numerosi ostacoli, tra cui la confisca di alcuni mezzi e l’arresto degli attivisti da parte delle autorità israeliane. Nonostante ciò, la missione prosegue, ribadendo il diritto di Gaza a ricevere aiuti. La partecipazione a questa Flotilla è un atto di coraggio e un messaggio forte al mondo intero.

Partecipare alla manifestazione di Termoli l’11 ottobre 2025 non è solo un atto di solidarietà, ma anche un impegno per i valori fondamentali che definiscono il movimento sindacale: la giustizia sociale, l’uguaglianza e la tutela dei diritti umani. Non possiamo restare in silenzio di fronte a un’ingiustizia così palese. La nostra presenza a Termoli invierà un messaggio inequivocabile al governo italiano e alla comunità internazionale: non possiamo tollerare che la vita e la dignità di un popolo vengano calpestate.

Unisciti a noi l’11 ottobre!»