X
giovedì 13 Novembre 2025
Cerca

Montecilfone accoglie il Presidente dell’Albania: una giornata storica per la comunità arbëreshe

MONTECILFONE. È una giornata che resterà impressa nella memoria collettiva di Montecilfone e dell’intero Molise: la visita ufficiale del Presidente della Repubblica d’Albania, Bajram Begaj accolto con onori solenni nella terra che da secoli custodisce la lingua, la cultura e la memoria del popolo arbëreshe.
Un incontro che ha unito due sponde dell’Adriatico nel segno dell’identità, della gratitudine e del futuro condiviso tra Italia e Albania.

Nella piazza gremita del piccolo centro molisano, risuonano le parole del sindaco Giorgio Manes, visibilmente emozionato: “Questa è una giornata che resterà scritta nella storia del nostro paese. Montecilfone, con orgoglio e commozione, accoglie il Presidente dell’Albania, simbolo di un legame che non si è mai spezzato.”
Dietro di lui, le bandiere dell’Italia, dell’Albania e dell’Unione Europea sventolano insieme: un’immagine che racchiude secoli di intrecci culturali e di destini condivisi.


Il saluto del sindaco Manes: “Montecilfone, ponte di fratellanza tra due popoli”

Nel suo intervento, il primo cittadino ricorda come Montecilfone sia da sempre “una comunità che vive l’orgoglio di essere custode di una lingua e di una cultura uniche, arrivate fino a noi grazie alla forza delle famiglie e delle tradizioni”.
“Siamo figli di una diaspora che ha trovato accoglienza e radici in questa terra – afferma Manes –. Qui l’arbëreshë non è solo una lingua, ma un modo di sentire, di vivere, di tramandare valori di lealtà e fratellanza.”
Il sindaco ringrazia le istituzioni regionali e nazionali presenti, sottolineando come la visita del Presidente albanese rappresenti “un riconoscimento all’intera comunità che ha custodito e trasmesso la memoria dei propri padri”.

“Montecilfone – aggiunge – vuole essere un ponte di dialogo e collaborazione, un luogo simbolico in cui Italia e Albania si guardano negli occhi come popoli fratelli, uniti da affinità linguistiche, culturali e, soprattutto, umane.”


L’eurodeputato Aldo Patrociello: “La cultura arbëreshe è un patrimonio europeo”

A seguire, prende la parola l’eurodeputato Aldo Patriciello, che ha voluto essere presente per testimoniare l’importanza del momento. “Essere qui oggi significa riconoscere che l’identità arbëreshe è una ricchezza non solo italiana, ma europea. È la dimostrazione di come la diversità culturale possa diventare un valore politico e umano.”
Patriciello sottolinea la necessità che l’Europa continui a promuovere politiche di tutela per le minoranze linguistiche e per le comunità di antica migrazione, ricordando come gli arbëreshë “abbiano saputo mantenere viva la memoria senza mai chiudersi, ma aprendosi alla modernità”.


Gli interventi parlamentari: Italia e Albania, un legame che si rinnova

Segue il saluto dei parlamentari molisani, tra cui l’onorevole Lorenzo Cesa, che esprime “la gratitudine del Parlamento italiano verso una comunità esempio di integrazione e custode di valori autentici”.
“L’Italia – afferma – riconosce nella cultura arbëreshe una parte fondamentale del proprio mosaico identitario. La presenza del Presidente albanese in Molise è un gesto di amicizia che rafforza il nostro impegno comune per la pace, la solidarietà e la cooperazione nel Mediterraneo.”

Il senatore Claudio Lotito, prendendo la parola, aggiunge una riflessione personale: “Questo incontro ci ricorda che la storia non è mai solo passato, ma un filo che unisce le generazioni. I popoli dell’Adriatico condividono la stessa acqua, la stessa luce e, oggi, la stessa speranza di costruire insieme un futuro di prosperità.”
Lotito rivolge un plauso particolare al sindaco Giorgio Manes per “aver trasformato Montecilfone in un simbolo di fratellanza e accoglienza”.


Il senatore Costanzo Della Porta: “Da questa terra un messaggio di pace e cooperazione”

Anche il senatore Costanzo Della Porta sottolinea come la presenza del Capo dello Stato albanese sia “un onore che ci riempie d’orgoglio e ci richiama alla responsabilità di preservare il nostro patrimonio culturale”.
“Il Molise – dichiara – è una terra che ha sempre saputo accogliere e integrare. Gli arbëreshë ne sono testimonianza viva: hanno custodito le radici e al tempo stesso costruito ponti. Da Montecilfone oggi parte un messaggio di pace, di fratellanza e di cooperazione tra i popoli.”


Il parroco: “La fede come linguaggio universale di unità”

Un momento toccante arriva con le parole del parroco di Montecilfone, don Franco Pezzotta, che benedice la cerimonia ricordando il valore spirituale di questa giornata. “La fede – dice – è ciò che ci unisce oltre ogni confine. Siamo tutti figli della stessa storia e dello stesso Dio. Che questa visita porti serenità, speranza e nuove energie per la nostra comunità.”
Il sacerdote cita un passo del Vangelo sull’accoglienza e sull’amore fraterno, ricevendo un lungo applauso dai presenti.


Il presidente Pallante: “Un patrimonio che arricchisce il Molise”

Nel suo intervento, il presidente del Consiglio regionale Quintino Pallante evidenzia il valore istituzionale e simbolico della giornata. “Questa comunità rappresenta un patrimonio linguistico, storico e antropologico che arricchisce il Molise e l’Italia intera. La presenza del Presidente albanese è un riconoscimento alla nostra capacità di custodire le tradizioni nel tempo, ma anche un invito a non smettere di innovare.”
Micone sottolinea come “le radici arbëreshe abbiano contribuito alla costruzione di un’identità regionale fondata sul dialogo, sul rispetto e sulla solidarietà.”


Il presidente Roberti: “Un legame antico che guarda al futuro”

Il momento centrale della cerimonia arriva con l’intervento del presidente della Regione Molise, Francesco Roberti, che, rivolgendosi direttamente al Capo dello Stato albanese, ricorda il significato profondo della presenza di Montecilfone nel cuore della cultura arbëreshe.
“Presidente, oggi il Molise accoglie non solo un capo di Stato, ma un fratello. Il legame tra i nostri popoli è antico: è fatto di fatica, di emigrazione, di speranza e di orgoglio. Gli arbëreshë hanno saputo costruire qui un ponte culturale che attraversa i secoli e unisce due nazioni amiche.”
Roberti evidenzia il contributo degli arbëreshë allo sviluppo del territorio, ringraziando “le famiglie che, con discrezione e forza, hanno trasmesso alle nuove generazioni il senso di appartenenza e di identità”.
Poi, guardando al futuro, aggiunge: “Italia e Albania oggi collaborano su tanti fronti: economico, culturale, educativo. Ma ciò che ci lega più di tutto è la fiducia reciproca, la consapevolezza che insieme possiamo affrontare le sfide del nostro tempo.”


Il Presidente dell’Albania: “Montecilfone è una parte viva della nostra anima”

Infine, il silenzio cala nella piazza quando il presidente della Repubblica d’Albania Begaj prende la parola. Il suo discorso è intenso, sentito, scandito da lunghi applausi. “Essere qui oggi, tra i fratelli di Montecilfone, è per me un’emozione profonda. In questo luogo, così lontano geograficamente ma così vicino al cuore dell’Albania, ritrovo la nostra lingua, la nostra musica, la nostra anima”.
Il presidente ringrazia le autorità italiane e molisane per l’accoglienza, ricordando come “gli arbëreshë abbiano rappresentato per secoli un ponte di civiltà tra le due sponde dell’Adriatico”.
“Montecilfone – afferma – è la prova che l’amicizia tra Italia e Albania non è scritta nei trattati, ma nella vita quotidiana, nelle famiglie, nella memoria, nei gesti di solidarietà che ci uniscono. Il futuro dell’Europa sarà più forte se sapremo coltivare le nostre radici comuni.”
Poi un passaggio in lingua arbëreshe, accolto da un lungo applauso della folla, suggella l’abbraccio tra il Presidente e la comunità locale: “Ju faleminderit nga zemra — grazie di cuore per aver custodito la nostra storia.”


Una festa di popolo

La cerimonia si conclude tra gli applausi, con l’esecuzione degli inni nazionali e un momento di festa popolare. In piazza, i bambini delle scuole sventolano le bandierine dei due Paesi, le donne indossano i costumi tradizionali arbëreshë e le note della musica albanese si mescolano alle voci di una comunità orgogliosa della propria identità.
È un momento di emozione collettiva: anziani e giovani, autorità e cittadini si stringono in un unico abbraccio, consapevoli di vivere una pagina di storia.

Montecilfone, piccolo comune del Basso Molise, diventa così per un giorno il centro del dialogo tra Italia e Albania, simbolo di un legame che non conosce confini e che guarda al futuro con speranza.
Come ha detto il sindaco Giorgio Manes chiudendo la cerimonia: “Oggi non celebriamo solo la nostra memoria, ma la forza di un popolo che ha saputo resistere e rinnovarsi. Montecilfone continuerà a essere un ponte di fratellanza e di pace tra le due sponde dell’Adriatico”.

Intervenuta, in conclusione, anche Fernanda Pugliese, che ha fatto un excursus sulle origini e le evoluzioni della lingua arbereshe.