X
lunedì 17 Novembre 2025
Cerca

Oltre l’estate, quando il turismo non conosce confini

TERMOLI. I dati di settembre 2025 confermano che Termoli sta percorrendo con decisione la strada della destagionalizzazione turistica, con un +5% negli arrivi e un +4,4% nelle presenze rispetto allo stesso mese del 2024. E le splendide giornate delle ‘ottobrate’ confermano l’opzione di stagioni turistiche sempre più lunghe.

Un risultato incoraggiante, che supera la media nazionale degli arrivi turistici di settembre (+3,5% secondo Isnart), ma che, se confrontato con altre destinazioni italiane, evidenzia margini di miglioramento soprattutto nella capacità di trattenere i visitatori e di consolidare l’offerta extralberghiera.

A Vieste, ad esempio, le presenze di settembre sono cresciute del +6,2%, con una permanenza media superiore alle 4 notti e un’occupazione delle strutture ricettive che ha superato il 60% nei fine settimana. Roma, spinta dall’effetto Giubileo, ha registrato un +11,9% di notti prenotate negli alloggi turistici, mentre in Toscana le città d’arte hanno beneficiato di un settembre record, con Firenze e Siena che hanno superato i livelli pre-pandemia in termini di presenze straniere.

Anche la Riviera romagnola, grazie a eventi sportivi e congressuali, ha mantenuto un flusso costante di visitatori, con Rimini che ha chiuso il mese con un +4,8% di presenze e una permanenza media di 3,7 notti.

In questo scenario, Termoli si distingue per la forte crescita del turismo internazionale (+31,6% negli arrivi e +20,2% nelle presenze), trainato da viaggiatori provenienti da Canada, Stati Uniti e Argentina, ma sconta ancora una permanenza media bassa (3,22 notti) e un calo nelle strutture extralberghiere (-11,8% nelle presenze), in controtendenza rispetto alla crescita nazionale degli affitti brevi. Il confronto con altre località suggerisce che la chiave per rafforzare la competitività di Termoli non è solo attrarre nuovi flussi, ma costruire un’offerta capace di trattenere, coinvolgere e fidelizzare.

La destagionalizzazione non si misura solo con gli arrivi, ma con la qualità dell’esperienza proposta, la varietà degli eventi fuori stagione, la capacità di integrare cultura, natura e accoglienza in un racconto coerente.

I dati di settembre sono un segnale positivo, ma anche un invito a investire con continuità su ciò che rende Termoli unica: il suo paesaggio autentico, puntando a rafforzarne l’identità ma anche ampliando la capacità di accogliere senza snaturarsi.

Perché destagionalizzare, oggi, significa soprattutto scegliere di crescere con intelligenza.

EB