TERMOLI. Assemblea permanente Usb: mobilitazione sociale contro riarmo e precarietà.
Nel pomeriggio di domenica 26 ottobre, la sala parrocchiale del Sacro Cuore di Termoli ha ospitato un’assemblea permanente promossa da Usb Abruzzo e Molise, in vista dello sciopero generale del 28 novembre e della manifestazione nazionale del giorno successivo. L’iniziativa ha raccolto rappresentanti di diverse realtà sociali, accomunati dalla volontà di opporsi all’attuale indirizzo bellico delle politiche economiche nazionali.
Al centro del dibattito, la denuncia dell’impatto del piano ReArm Europe e della legge di stabilità 2026, che prevede un incremento di oltre 27 miliardi nelle spese militari entro il 2028, accompagnato da un taglio di 10 miliardi alla spesa sociale. Usb Lavoro Privato ha evidenziato come questa manovra rappresenti una scelta politica che penalizza diritti, salari e servizi pubblici, alimentando un clima di precarietà e disuguaglianza. Presenti Romeo Pasquarelli, Stefania Fantauzzi, Teodoro Pace, tra gli altri, come relatori.
La piattaforma sindacale presentata propone misure radicali: salario minimo di 2.000 euro mensili per tutti i livelli contrattuali, reintroduzione della scala mobile, riduzione dell’orario di lavoro a 32 ore settimanali, regolarizzazione immediata dei lavoratori stranieri, abolizione della legge 146/90 che limita il diritto di sciopero, e una riforma della rappresentanza sindacale che restituisca centralità ai lavoratori.
L’assemblea ha posto l’accento sulla necessità di costruire un fronte sociale ampio, capace di contrastare la precarizzazione del lavoro, il dumping contrattuale e la privatizzazione dei servizi essenziali. Particolare attenzione è stata dedicata alla condizione dei lavoratori impiegati negli appalti e subappalti, spesso privi di tutele e sottoposti a condizioni salariali inaccettabili.
Usb ha ribadito il proprio impegno a promuovere assemblee territoriali, campagne informative e azioni di lotta in tutto il Paese, con l’obiettivo di riaffermare il diritto alla giusta retribuzione, alla sicurezza sul lavoro e alla pace. L’incontro di Termoli si inserisce in un percorso nazionale che punta a costruire un’alternativa concreta alla militarizzazione della spesa pubblica e alla devastazione sociale. La mobilitazione è in corso e si prepara a intensificarsi nelle prossime settimane
Emanuele Bracone



