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giovedì 13 Novembre 2025
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Primiani: «L’ora della verità: dall’audizione dei commissari attendiamo le risposte sulla sanità molisana»

CAMPOBASSO. «Il sistema sanitario va governato con i fatti nel rispetto delle esigenze di tutti i cittadini su tutto il territorio regionale. E per ora i fatti dicono soltanto che i Ministeri romani hanno bocciato i commissari alla sanità molisana sia sul Piano operativo sia sulla riorganizzazione della rete ospedaliera». Lo sostiene il consigliere regionale del M5S, Angelo Primiani.

«Dopo questa doppia bocciatura, il commissario Marco Bonamico e il sub commissario Ulisse Di Giacomo hanno il dovere di far chiarezza davanti alla cittadinanza e a chi la rappresenta nelle istituzioni.
Avranno occasione di farlo domani mattina, nel corso dell’audizione in Commissione consiliare quando dovranno anche spiegarci quale è il destino degli ospedali molisani, come saranno organizzati i servizi, come saranno garantite le cure e con quali risorse economiche.

Anche se c’è chi tenta di raccontare una sanità in ripresa e un Molise addirittura modello per il resto d’Italia, la realtà racconta un’altra storia. Molti servizi essenziali come visite specialistiche, esami diagnostici o interventi chirurgici restano difficili da ottenere in tempi ragionevoli e il Molise è ancora fuori norma su vari aspetti legati ai Livelli essenziali di assistenza, cioè quelle prestazioni minime che ogni cittadino dovrebbe ricevere in modo gratuito o con il solo ticket.
A questo si aggiunge un altro problema ormai cronico: la fuga dei pazienti verso altre regioni. Sono migliaia i molisani che ogni anno scelgono di farsi curare altrove, evidentemente perché non trovano ciò di cui hanno bisogno in tempi adeguati. Parliamo della “mobilità passiva” che secondo gli stessi relatori ministeriali rappresenta un grave rischio per l’equilibrio economico e organizzativo del nostro sistema sanitario, ancor di più a causa degli ulteriori tagli in vista a reparti e servizi.

Ma oltre la burocrazia ci sono storie di persone: chi deve affrontare una malattia cardiaca e non trova posto in Emodinamica, chi aspetta mesi per una mammografia o un intervento ortopedico, chi non sa dove potrà partorire nelle prossime settimane. Quindi sorprende che i commissari attribuiscano la mobilità passiva alle critiche e non ai problemi oggettivi del sistema.

Un dato per tutti: nel 2024 più di trentamila molisani hanno rinunciato a curarsi a causa di liste d’attesa troppo lunghe o costi non sostenibili.
Insomma, non è chi denuncia le difficoltà a creare i disagi, ma chi non le risolve.
D’altronde anche le analisi indipendenti di Gimbe e Agenas smentiscono segnali di miglioramento, anzi indicano la necessità di una svolta concreta per rafforzare la sanità pubblica e ridurre le disuguaglianze nell’accesso alle cure.

Domani in audizione, dunque, i Commissari dovranno affrontare i nodi fondamentali di una sanità in difficoltà e dovranno scendere nel concreto. Dovranno spiegarci lo stato reale dei conti e come vogliono ridurre il disavanzo; dovranno dettagliare le misure per frenare la fuga dei pazienti fuori regione e dirci come vogliono ottimizzare la spesa sanitaria; dovranno esporre come funziona la rete ictus, qual è il destino dei Punti nascita e dei reparti di Emodinamica; dovranno parlare di fabbisogno e gestione del budget, quindi dirci come intendono distribuire le risorse tra territori e ospedali; dovranno chiarire come riorganizzare guardie mediche e postazioni del 118, per garantire un soccorso rapido in qualsiasi zona della regione.

Serve una sanità che torni a guardare la gente negli occhi, che sappia stare accanto a ciascuno nei momenti di difficoltà, non un sistema asettico, schiacciato da tagli e burocrazia. Ma prima di tutto, servono risposte: chiare, trasparenti, concrete e condivise».