TERMOLI. Ieri, presso la sala congressi dell’Hotel Meridiano, nel cuore di Termoli, a due passi dal centro cittadino e con un’incantevole vista sul mare, si è tenuto, per il terzo anno consecutivo, il convegno dal titolo: “La salute mentale del ‘Piccolo Mondo’ rurale: un viaggio tra fragilità, marginalità e innovativi contesti di cura”.
Tra gli enti organizzatori figurano l’Azienda Sanitaria Regionale Molise, l’Ordine dei Psicologi del Molise, l’Associazione Italiana Residenze/Risorse per la Salute Mentale e Confcooperative Federsolidarietà.
Il responsabile scientifico del convegno è stato il dottor Alessandro Gentile, direttore del Centro di Salute Mentale ASREM di Termoli. L’evento, riconosciuto a livello nazionale, ha raccolto il plauso del mondo accademico e della comunità scientifica, confermandosi come appuntamento annuale consolidato per i destinatari dell’incontro formativo, principalmente professionisti sanitari quali medici chirurghi, psichiatri, psicologi, infermieri e tecnici della riabilitazione psichiatrica.
Durante l’apertura dei lavori, Alessandro Gentile ha portato i saluti di Francesco Roberti, presidente della Giunta Regionale Molise, impossibilitato a intervenire per impegni istituzionali all’estero. Ha ringraziato inoltre la dottoressa Alessandra Ruberto, presidente dell’Ordine dei Psicologi del Molise, per il continuo supporto professionale all’iniziativa. Come direttore del CSM, Gentile ha presentato anche ricerche e progetti innovativi nel campo della psichiatria rurale, tra cui il Laboratorio LAE’ (Laboratorio di Arte Ecologica) realizzato a Provvidenti.
Al convegno ha partecipato il professor Andrea Fiorillo, presidente della Società Europea di Psichiatria (EPA) e professore ordinario presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Psichiatra di fama internazionale, Fiorillo ha sottolineato l’importanza di “comprendere i giovani e i loro linguaggi” per i professionisti della salute mentale. Ha illustrato la situazione attuale della psichiatria, evidenziando come si stia passando da un modello assistenziale periferico a nuovi approcci basati sulle conoscenze del funzionamento del cervello, sulla salute mentale degli adolescenti e sui fattori di rischio come bullismo, trascuratezza e solitudine, particolarmente rilevanti nelle aree rurali.
Fiorillo ha aggiunto: “Abbiamo oggi nuovi approcci terapeutici e diagnostici che devono tradursi in una migliore assistenza clinica psichiatrica. La psichiatria rurale necessita di maggiori investimenti, perché in Italia si investe meno della metà rispetto alla media europea. È fondamentale potenziare la collaborazione tra politica, istituzioni sanitarie e mondo del sociale”.
Il professor Antonello Bellomo dell’Università di Foggia ha evidenziato come la ruralità in psichiatria comporti sfide specifiche legate all’urbanizzazione, all’emigrazione verso le grandi città e alla maggiore solitudine, con rischi di disagio e disturbi psichiatrici. Secondo Bellomo, questi temi sono sempre più di interesse anche internazionale.
Tra i presenti, nomi storici molisani legati alla salute mentale e alle zone rurali, come il dottor Angelo Malinconio e l’onorevole Giovanni Di Stasi, hanno portato la loro esperienza maturata fin dagli anni ’80 nella Casa Famiglia di Casacalenda, gestita dalla Cooperativa Nardacchione per dimessi dagli ospedali psichiatrici a seguito della legge Basaglia. La loro partecipazione ha rappresentato uno stimolo per operatori e amministratori presenti.
Il professor Antonio Ventriglio dell’Università di Foggia ha approfondito il tema della psicosi, analizzando differenze e incidenze tra setting urbani e rurali, con un focus su interventi farmacologici innovativi e sulla necessità di strutturare il territorio per garantire cure capillari, superando i vecchi schemi ospedalocentrici.
Pierpaolo Rossi, direttore di Confcooperative Emilia Romagna, ha condiviso l’esperienza delle cooperative di comunità come risposta ai disagi delle periferie. Ha evidenziato come la collaborazione tra cittadini e istituzioni possa trasformare problemi locali in opportunità di aggregazione e coesione sociale, con modelli replicabili anche in città e nelle aree rurali.
Hanno partecipato decine di docenti, formatori e professionisti. Nel pomeriggio i lavori sono proseguiti con dialoghi, tavole rotonde e testimonianze di reti e famiglie.
Per un giorno, Termoli è diventata un megafono d’Europa, con la presentazione dei determinanti territoriali della salute mentale e delle azioni future pianificate dalla comunità scientifica europea e nazionale.
Giuseppe Alabastro












