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mercoledì 29 Ottobre 2025
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«Siete angeli scesi in terra»: il grazie dei familiari di Pasquale all’Hospice di Larino

LARINO. In un momento di grande dolore, Angelo, Michela e mamma Carmela hanno voluto esprimere la loro profonda gratitudine all’equipe dell’Hospice “Madre Teresa di Calcutta” di Larino, guidata dal direttore dottor Mariano Flocco, per l’assistenza e la cura dedicate al loro caro Pasquale negli ultimi giorni della sua vita.

“Il dolore per una perdita non può essere un impedimento nel riconoscere, con lucidità, gli eventi e gli accadimenti che hanno contraddistinto un percorso profondamente doloroso. Con senso di infinita gratitudine, quindi, intendiamo ringraziare pubblicamente l’equipe dell’Hospice “Madre Teresa di Calcutta” di Larino guidata con un senso di profonda umanità dal direttore, dottor Mariano Flocco. Lì, in quella struttura dove i pazienti sono accuditi e assistiti con dedizione, amorevolezza e professionalità fino all’ultimo respiro, il nostro Pasquale ha trascorso gli ultimi giorni della sua troppo breve esistenza. Lì, a soli 59 anni, si è spento ma non è mai stato solo: le sue paure, i suoi dolori, le sue preoccupazioni hanno trovato risposte di conforto, sia mediche sia di umanità.

Quella che caratterizza ogni gesto del direttore Flocco, della caposala Monica, della fisioterapista Marzia, dell’assistente sociale Maria, di tutto il personale Oss. Angeli scesi in terra per lenire i dolori, le paure, la disperazione. Una equipe che ha saputo coniugare altissima professionalità e profonda sensibilità, che ha accompagnato anche noi familiari all’ultimo addio con la generosità della condivisione. Anche noi non ci siamo mai sentiti soli, nella paura e nella disperazione di una perdita, in un cammino difficile e che nessuno avrebbe mai potuto solamente immaginare. Al dottore Flocco, a tutta la sua equipe dobbiamo solo dire grazie perché il nostro Pasquale ci ha lasciato con dignità, circondato da professionalità e tanto amore. E solo chi ha così tanto rispetto per la vita, può averne altrettanto per la malattia, per la disperazione di chi ci lascia e di chi resta“.

Un ringraziamento che non è solo personale, ma un riconoscimento a tutti coloro che, ogni giorno, accompagnano chi è fragile e sofferente, restituendo umanità, conforto e dignità nei momenti più difficili della vita.

AZ