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martedì 18 Novembre 2025
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Torna la Maturità: l’esame si rinnova e diventa più centrale

ROMA. La Camera ha dato il via libera definitivo alla riforma dell’esame di fine scuola superiore, che cambia nome: addio all’“Esame di Stato”, si torna alla denominazione tradizionale di “Maturità”.

Le prove scritte restano due, mentre il colloquio orale acquisisce un ruolo più centrale. Durante l’esame, i candidati saranno chiamati a discutere quattro discipline, individuate da un decreto ministeriale che sarà pubblicato a gennaio, e dovranno illustrare le competenze sviluppate in educazione civica e nelle esperienze di formazione scuola-lavoro.

Il coinvolgimento attivo degli studenti sarà fondamentale: eventuali silenzi volontari durante il colloquio, come avvenuto in alcune proteste recenti, saranno considerati motivo di bocciatura.

Anche il voto di condotta assume un peso maggiore: un punteggio di 5 comporterà la bocciatura automatica, mentre con un 6 lo studente dovrà svolgere una “prova di cittadinanza attiva”. Il punteggio massimo all’esame sarà riservato a chi avrà conseguito almeno 9 in condotta.

Le modifiche riguardano anche chi cambia indirizzo nei primi due anni di superiori: non sarà più necessario sostenere l’esame integrativo. Inoltre, il numero dei commissari d’esame passa da sette a cinque, con una formazione specifica per garantire uniformità e qualità della valutazione.

Un’altra novità riguarda l’alternanza scuola-lavoro, che riprende il nome di “formazione scuola-lavoro”: le scuole e le imprese non potranno più coinvolgere gli studenti in attività ad alto rischio. Per rafforzare la sicurezza, l’Inail promuoverà campagne informative nelle scuole, e la copertura assicurativa verrà estesa anche agli eventuali infortuni durante il tragitto tra casa e luogo della formazione.

Infine, per le isole minori sono previste misure di valorizzazione del personale scolastico, con punteggi aggiuntivi nelle graduatorie provinciali per le supplenze.

“La riforma restituisce serietà e valore alla Maturità, un momento che segna la crescita personale e civile dei nostri ragazzi”, ha commentato la sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti.

“Con questi interventi vogliamo tutelare gli studenti e chi ogni giorno lavora nella scuola. La formazione scuola-lavoro deve essere un’opportunità di crescita, non un rischio, e valorizzare chi opera nelle isole minori significa riconoscere l’impegno di chi insegna in territori unici per il Paese”, ha aggiunto il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.

AZ