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domenica 16 Novembre 2025
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A 82 anni dalla strage nazista di Tavenna

TAVENNA. Oggi, lunedì 13 ottobre, Tavenna, Colletorto e l’Arma dei Carabinieri ricordano l’82° anniversario della fucilazione nazista, in memoria di due carabinieri e un contadino del posto. Sale così, nel giorno di questa triste ricorrenza, il valore della memoria, che mai deve venir meno alle nuove generazioni se si vuole costruire un mondo migliore.

La cerimonia si svolgerà oggi alle ore 11, presso Fontanella Canaparo, alle porte del paese, dove avvenne il terribile episodio di rappresaglia. Saranno presenti le autorità civili, militari e religiose. Come ogni anno, non mancheranno i parenti delle vittime di Tavenna e Colletorto, i rappresentanti dell’Anpi e dell’Associazione Carabinieri sezione di Termoli.

All’epoca, durante l’occupazione tedesca, tremò, come si racconta nelle note storiche, un po’ tutto il paese. A seguito del ferimento di un soldato tedesco, vennero scelte a caso tre persone, che furono fucilate per rappresaglia a pochi passi dal fabbricato rurale tuttora esistente. Dei tre ostaggi, due erano carabinieri provenienti dal fronte, vicino Lanciano.

A pochi chilometri da Tavenna, ancora oggi aleggia questa scena di dolore. In questo luogo di triste memoria, tra canneti e querce secolari, vennero fucilati:

  • Giuseppe Di Lena, contadino di Tavenna, 50 anni
  • Vincenzo Simone, di Colletorto, 27 anni
  • Giovanni Iuliano, giovanissimo carabiniere di 18 anni di Tavenna

Per volontà del destino, il carabiniere diciottenne Giovanni Iuliano riuscì a salvarsi perché creduto morto, dopo essere stato gravemente ferito. Ancora oggi, nel luogo della fucilazione, è possibile vedere il fitto canneto dove il giovane si dileguò nonostante le gravissime ferite. La sua salvezza fu resa possibile da un soldato tedesco inviato dal capo plotone per finirlo, ma che, seguendo la propria coscienza, sparò solo in aria.

Si tratta di una storia tra tante storie, ricca di particolari, emozioni, paure e voci narranti. Dopo la liberazione, Giovanni Iuliano partì per l’Argentina. Dalle sue lettere, inviate periodicamente ai suoi cari, sappiamo con precisione come andarono i fatti e cosa si dissero i fucilati tra loro mentre venivano colpiti dal plotone di esecuzione.

Sul luogo, circondato da una silenziosa macchia verde, un monumento a perenne memoria ricorda i due caduti. Alla base, un’epigrafe tra le querce secolari ricorda il gravissimo episodio:

“In onore del carabiniere Vincenzo Simone e del civile Giuseppe Di Lena. Entrambi fucilati in contrada Brecciaro di Tavenna il 13 ottobre 1943 dai tedeschi per rappresaglia dopo essere stati presi in ostaggio e costretti a scavarsi la fossa”.

In questo contesto profondamente emotivo, oggi si rende onore alla memoria, per non dimenticare gli orrori della guerra.

Luigi Pizzuto