LARINO. Alla 282ª Fiera d’Ottobre di Larino, in corso fino al 12 ottobre 2025, Daniela e Roberta dell’associazione Movimento Zoe propongono un viaggio affascinante tra le pratiche artigianali tradizionali e la sostenibilità ambientale. Laboratori creativi per grandi e piccoli, concepiti come esperienze per riattivare il senso di comunità attraverso il lavoro manuale e il contatto con le materie prime naturali.
«Ci occupiamo di riattivazione delle comunità rurali», spiega Roberta di Movimento Zoe, «cercando, attraverso movimenti mirati, laboratori e pratiche manuali su antichi mestieri, di ricreare una sensibilità al bene comune». L’associazione opera su diversi fronti principali: l’ambito agricolo, i progetti con le scuole e il coinvolgimento delle nuove generazioni. L’obiettivo è chiaro: trasformare le mani e la memoria in strumenti di cambiamento sociale e ambientale.
Con la convinzione che la manualità e le pratiche legate a materie prime naturali costituiscano una cerniera generazionale, dove grandi e piccoli imparano insieme, secondo le proprie capacità, creando così uno spazio di condivisione autentica.
Nella mattinata dell’11 ottobre si è svolto il laboratorio “Il sapone fai da te”, un’introduzione pratica all’autoproduzione consapevole. Nel pomeriggio, dalle 16:00, ha preso il via “Agroecologia creativa”: i partecipanti imparano a seminare teste fiorite, a realizzare mondi in miniatura e a produrre bombe di semi. «Ognuno può portare a casa tutto quello che realizzeremo insieme», sottolineano Roberta e Daniela, «perché ogni manufatto creativo diventa un simbolo, un successo, ma anche un’esperienza tangibile di ciò che è possibile fare».
Durante le attività, grandi e piccoli scoprono i principi dell’agroecologia: i vari tipi di terreno, le tecniche di messa a dimora delle piante e i metodi di semina tradizionali.
Il 12 ottobre, dalle 11.30 alle 13.30, il focus si sposta verso un tema di grande rilevanza ambientale e sociale: la questione della lana. «La lana non ha più mercato», spiegano le responsabili dell’associazione, «perché sono subentrate fibre sintetiche che hanno un valore commerciale più basso e sono più facili da lavorare». Per gli allevatori, la lana purtroppo è diventata un rifiuto speciale, un prodotto senza sbocchi commerciali nonostante sia una risorsa naturale straordinaria.
Attraverso il laboratorio “Viaggio di un fil di lana” saranno illustrate le fasi complete di lavorazione, dalla tosatura fino alla trasformazione in feltro: un racconto tangibile di come il Movimento Zoe affronta e comunica, attraverso l’arte, questo problema cruciale della contemporaneità. Nel pomeriggio, dalle 15.30 alle 17.00, il laboratorio “Bambole di stoffa” mostra come realizzare piccoli manufatti utilizzando materiale naturale e di riuso. Ogni bambola che i partecipanti porteranno a casa diventerà un testimone silenzioso di una scelta consapevole, una resistenza gentile ai modelli di consumo dominanti.
Ciò che emerge dal programma del Movimento Zoe è una visione che riconcilia il passato con il presente, che trasforma la memoria storica dei mestieri in un atto di ribellione ecologica. La manualità non è nostalgia, ma pratica contemporanea; gli antichi mestieri sono strumenti di emancipazione e consapevolezza.
Le nostre mani, la materia prima naturale e la comunità possono ancora essere il terreno fertile per coltivare un futuro diverso. Alla 282ª Fiera d’Ottobre di Larino, questi laboratori sono semi di cambiamento pronti a germogliare nel quotidiano di chi li raccoglierà.




