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mercoledì 12 Novembre 2025
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Fausto, l’Olivo Fortunato del Molise: da simbolo locale a ponte europeo di innovazione sociale

GUARDIALFIERA. Da semplice albero simbolico a emblema di cooperazione e rinascita territoriale: Fausto, l’Olivo fortunato scampato a un fulmine che ha ispirato la nascita dell’olivicoltura sociale in Molise grazie a un’idea dello psicologo termolese Nicola Malorni, segretario regionale delle Città dell’Olio, diventa protagonista di un nuovo percorso internazionale. Grazie al progetto europeo Hevon, l’esperienza molisana ha varcato i confini nazionali, intrecciando relazioni con Puglia, Albania e Montenegro in nome dell’innovazione sociale, della sostenibilità e della cooperazione tra territori.

L’incontro svoltosi a Guardialfiera segna l’avvio ufficiale delle attività che vedranno impegnata la Kairos Cooperativa Sociale di Termoli, tra i partner europei impegnati nello sviluppo di strategie condivise per la valorizzazione delle comunità locali.

Le giornate di lavoro del 9 e 10 ottobre, tra Larino e Guardialfiera, hanno rappresentato un momento intenso di confronto e co-progettazione: workshop tematici, sessioni di scambio di buone pratiche e visite esperienziali sul territorio hanno permesso ai partecipanti di costruire una rete di pratiche virtuose, in cui innovazione culturale e sociale si intreccia con la tutela del paesaggio e delle tradizioni.

Il progetto Hevon (Heritage, Environment and Values for Our Network) si configura così come una straordinaria opportunità per il Molise, che si conferma laboratorio di cooperazione europea, sostenibilità e inclusione. Un territorio piccolo ma ricco di visioni e idee capaci di dialogare con l’Europa.

Tra i momenti più suggestivi dell’iniziativa, l’esperienza vissuta nell’uliveto delle Terre del Sacramento, dove Fausto ha accolto i partner internazionali in un’esperienza di Mindfulness del respiro e del cibo, invitandoli a connettersi con la natura e con sé stessi. A completare l’immersione sensoriale, un laboratorio di realtà virtuale che, attraverso visori immersivi, ha raccontato il territorio molisano ispirandosi ai paesaggi e alle narrazioni di Francesco Jovine, offrendo un viaggio poetico tra memoria, identità e innovazione.

Il messaggio che arriva da Guardialfiera è chiaro: il futuro della cooperazione europea passa anche dai piccoli borghi, dai luoghi che sanno trasformare radici in reti, identità in dialogo e tradizione in innovazione.