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venerdì 14 Novembre 2025
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Nel segno della speranza e del ricordo: la 37esima giornata mondiale della poesia

CAMPOBASSO. Tenutasi eccezionalmente l’11 ottobre a Campobasso, presso il Museo dei Misteri, la Giornata Mondiale della Poesia, giunta alla sua 37ª edizione, ha toccato le corde degli innumerevoli poeti presenti, provenienti da ogni parte d’Italia. Un incontro nel ricordo dell’ermetismo di Mario Luzi e con una nota dolente: domenica 28 settembre è venuta a mancare la poetessa Linetta Mazzilli Colavita, abitualmente partecipante alla manifestazione.

Nativa di Pietracatella, già dirigente scolastico, collaboratrice diocesana di pastorale per la scuola e Responsabile IRC, Linetta Mazzilli Colavita ha partecipato attivamente a convegni nazionali e giornate di studio con ruoli di notevole rilievo.
Una poetessa dalla vena scorrevole, prolifica nella produzione di versi, con i sensi vigili e ancorati alla realtà familiare, sociale e ambientale, e con gli occhi rivolti al cielo in un afflato di mistica adorazione di Dio, che l’ha guidata nel suo variegato percorso terreno. Ora, in cielo, può dirsi soddisfatta: “vedere la madre con le mani giunte in uno sfondo di luce” e lei stretta tra le braccia del Creatore.

L’analisi dei testi poetici, firmati da poeti affermati e in erba, professionisti e amatoriali, ha confermato la vocazione alla ricerca di mezzi espressivi capaci di tradurre sensazioni, emozioni e intenzioni in parola viva.
La poesia si è mostrata ancora una volta arte della rivelazione, voce che dà forma agli stati d’animo, parola che diventa messaggio palpitante da offrire al pubblico con il calore dei propri sentimenti.

Non sono mancate riflessioni sull’irrazionalità dell’uomo moderno e sulla sua voracità nei confronti della natura.
“Uomo senza Dio, dissennato” – grida Mario Antenucci – uomo che ha “depredato il mondo, resa irrespirabile l’aria, sciolto i ghiacciai, disboscato l’Amazzonia e l’Australia”.
Un monito che rivela l’urgenza di imparare ad abitare questo mondo con simpatia verso l’umanità.

La poesia, spiraglio di luce che illumina la mente e il cuore, si è rivelata nei testi presentati come opera accessibile a tutti, anche nelle sue forme più metaforiche e allegoriche.
Un linguaggio simbolico che innalza la poesia al vertice della comunicazione espressiva, oltre il linguaggio comune, dentro la magica sfera dell’espressione creativa.

Ai testi in lingua italiana si sono aggiunti quelli in vernacolo, profondi e significativi per l’attenzione agli ambienti naturali della terra molisana, campana e pugliese.
In essi si riscontra l’orgoglio di appartenenza a territori che cambiano e si urbanizzano, abbandonando usi, costumi e tradizioni.
Resta forte nei poeti il desiderio di mitizzare il passato, di tenerlo “dentre a lu core”, di “rimpiangere le stagioni di un tempo” che, forse, un giorno nessuno più ricorderà.

La polverizzazione dei borghi e il calo demografico sono segnali non solo di decadenza, ma di una civiltà storica e culturale che per secoli ha mantenuto alto il decoro umanistico di una regione fiera della propria identità.

Non è mancato, però, il filo della Speranza, in questo Anno Giubilare ad essa dedicato:
è Gesù che torna “senza fasti né rumori”, per offrire “riconciliazione, conversione e servizio”;
è Gesù che “ha lasciato gli spazi celesti per ridarci l’eterno!”

Le lezioni magistrali di Carol Guarascio, le musiche di Lino Rufo, gli interventi di Remo Di Giandomenico e Vincenzo Di Sabato, la presenza costante di Mimmo Maio, Assessore all’Istruzione del Comune di Campobasso, e l’ospitalità della Famiglia Teberino, hanno espresso la voglia di essere vivi in un mondo che spesso soffoca il dialogo costruttivo.
Un mondo dove le urla si antepongono al rispetto e la vita sembra scorrere dietro la morte del cuore.

L’amicizia può ancora sopperire a tutto questo: quella indelebile con la Città di Eboli – presente il consigliere comunale Antonio Alfano – e quella con il Centro Studi “Il Saggio” diretto dal cav. Barra.
Grazie anche al Patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale, dell’Associazione “Poesia 2 Ottobre”, del Comune di Campobasso, dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo del Molise, e del Muves – Museo delle Vestimenta di Antonio Scasserra, si può tornare a sperare che non tutto sia perduto nella caducità della vita.

La poesia del giovanissimo Roberto Contesimo, nell’individuare responsabilità comuni, ha gettato “un nuovo sasso nello stagno” — un dono a cui aggrapparsi per non lasciarsi andare al potere delle acque fagocitanti.

Come ci ricorda Shabestari, “Cancelliamo la scritta sulla pietra del nostro destino”.

W la Poesia!