TERMOLI. Oggi, 10 ottobre, si celebra la Giornata Mondiale della Salute Mentale, una data importante che ogni anno ci ricorda quanto sia essenziale prendersi cura non solo del corpo, ma soprattutto della mente. Il tema della salute mentale riguarda tutti e nessuno deve essere escluso. La mente accompagna ogni aspetto della nostra vita, dalle relazioni personali al modo in cui affrontiamo le difficoltà quotidiane.
Negli ultimi anni questo tema ha acquisito un ruolo centrale nell’interesse della società, ma c’è ancora molta strada da fare per normalizzare il fatto che chiedere aiuto non è segno di debolezza, ma consapevolezza e forza.
La Casa dei Diritti torna a sollevare un tema spesso lasciato in secondo piano: la salute mentale. Da anni impegnata nella difesa dei diritti, nella promozione dell’inclusione e nell’ascolto delle fragilità, l’associazione accende i riflettori su una crisi sanitaria e sociale che colpisce migliaia di famiglie in Italia. A farne le spese maggiori sono i giovani, schiacciati tra incertezze, ansia per il futuro, difficoltà economiche e isolamento. Infatti, i segnali di disagio psicologico tra i ragazzi sono aumentati soprattutto dopo la pandemia.
La salute mentale non è un lusso, ma un diritto. Eppure, il nostro sistema fatica a rispondere a questo bisogno crescente. Nonostante la consapevolezza che la salute della mente sia importante quanto quella del corpo, i servizi pubblici continuano a non bastare, con pochi fondi, pochi professionisti e tempi di attesa che scoraggiano chiunque provi a chiedere aiuto.
Per dare una risposta concreta, lo Stato ha confermato anche per il 2025 il cosiddetto Bonus Psicologo, un contributo fino a 50 euro a seduta, con un tetto massimo variabile in base all’ISEE: fino a 1.500 euro per redditi molto bassi, 1.000 euro per chi rientra nella norma, e 500 euro per chi supera i 30.000 euro ma resta sotto i 50.000 euro. Le domande possono essere presentate online dal 15 settembre al 14 novembre, attraverso il portale INPS. Una volta ottenuto il bonus, entro 60 giorni bisogna iniziare almeno una seduta, altrimenti il contributo scade.
Il problema principale resta la forte domanda: i fondi disponibili – circa 9,5 milioni a livello nazionale – finiscono in fretta. Chi riesce a collegarsi per tempo ha più possibilità, mentre altri rischiano di restare esclusi.
Alla Casa dei Diritti questo tema sta particolarmente a cuore. Ogni giorno incontriamo persone con storie diverse, percorsi di vita unici e a volte complessi. E ogni volta capiamo quanto sia importante ascoltare davvero, senza giudicare, perché il benessere mentale è un diritto fondamentale, proprio come l’accesso alla salute fisica, al lavoro o all’istruzione.
Tutti dovrebbero avere la possibilità di ricevere sostegno, di sentirsi ascoltati e di trovare uno spazio dove poter dire: “Sto attraversando un momento buio e difficile” senza paura di essere fraintesi. Questa giornata non è solo un simbolo: è un invito a guardarci intorno con più attenzione, a prenderci cura di chi ci sta accanto e anche di noi stessi, perché il benessere nasce dalle relazioni, dall’ascolto e dalla gentilezza quotidiana.
Stare bene non è un privilegio: è un diritto. Parlare dei propri disagi è già un modo per cominciare a star meglio. La mente non deve essere lasciata indietro rispetto al corpo: entrambi hanno bisogno di cura. La Casa dei Diritti lo ribadisce con forza: servono più fondi, più sportelli sul territorio, più psicologi nei servizi pubblici e maggiore attenzione verso i giovani e le regioni più fragili come il Molise.


