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mercoledì 12 Novembre 2025
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Contro l’inciviltà serve una risposta molto più dura

TERMOLI. L’inciviltà non è un problema ambientale, ma di educazione. Come avviene in piazza del Papa, dove un sito dove si raccolgono indumenti usati è un ricettacolo ormai frequente e assiduo di chi sfregia il territorio, divenuta discarica abusiva.

Chi abbandona valigie, materassi, cartoni e immondizia davanti ai contenitori per la raccolta degli abiti non sta solo violando il decoro urbano. Sta violando il patto civile su cui si fonda ogni comunità. Sta dicendo: “Io non rispetto nessuno. Né le regole, né i luoghi, né le persone.”

E allora basta con le mezze misure. Basta con le scuse, con le attenuanti, con la retorica del disagio. Chi sporca lo fa per scelta. E chi sceglie di calpestare la città va trattato come un nemico del bene pubblico.

Serve una risposta politica, non amministrativa. Serve una linea ancora più dura. Serve che ogni cittadino sappia che l’abbandono dei rifiuti è un atto di sabotaggio contro la convivenza civile. E che chi lo compie va isolato, denunciato, punito. Non con una multa simbolica, ma con sanzioni vere, con la pubblica esposizione della vergogna.

La città non è un contenitore. È un organismo vivo. E chi la deturpa con la propria inciviltà va fermato.

Ogni discarica abusiva è una dichiarazione di guerra contro la bellezza, contro la legalità, contro il futuro.

E allora diciamolo chiaramente: chi sporca non è un cittadino. È un sabotatore. E come tale va trattato. Con telecamere, con controlli, con segnalazioni, con la forza della legge e della comunità.

Questa battaglia non è estetica. È etica. E riguarda tutti. Chi tace è complice. Chi giustifica è corresponsabile. Chi agisce è cittadino.

Termoli merita rispetto. E chi non lo dà, non lo riceverà.

Quindi, torniamo a invitare la cittadinanza a segnalare gli episodi a cui assiste.

Emanuele Bracone