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mercoledì 8 Ottobre 2025
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«Sanità molisana: serve unità per difendere il diritto alla salute»

TERMOLI. «Sanità molisana: serve unità per difendere il diritto alla salute». Lo ribadisce il dottor Giancarlo Totaro, patologo clinico Asrem.
«Per le norme sull’organizzazione sanitaria, il Molise non esiste. Le norme sulla sanità non sono fatte per la tipologia di regione con le caratteristiche generali della nostra regione. Se si applicano con veemenza le regole previste, purtroppo bisogna prendere atto che le cose proposte dai commissari sono un tentativo di mitigare le conseguenze di un provvedimento che, se applicato, prevederebbe in realtà ancor più sacrifici di quelli richiesti dai commissari.
Alcuni lustri orsono sembrava che, con la chiusura degli ospedali di Larino e Venafro, la partita fosse chiusa, ma la realtà purtroppo smentisce questa supposizione. Le polemiche interne alla regione sono giustissime, ma non produrranno risultati interpretando come possibile una soluzione locale all’interno del Molise. La diversità di vedute deve necessariamente coinvolgere tutti: Commissari, Direzione Asrem e naturalmente la politica.
Se alla fine la politica si divide (legittimamente), i commissari e la Direzione Asrem si dividono, il risultato sarà sicuramente quello di darla vinta a un’interpretazione delle norme che solo i cittadini ne pagheranno le conseguenze. A Roma, il Molise si deve presentare unito ed indissolubile per affrontare questa anomala interpretazione del Ssn, incurante della particolare entità della regione.
Quindi la politica — maggioranza ed opposizione — avendo certamente tutti a cuore la conservazione dei servizi sanitari attualmente in essere, insieme ai commissari ed alla Direzione Generale ASReM, si devono unire sotto la bandiera della regione per difendere il diritto alla salute dei cittadini, uniti e costruttivi, evitando ogni tipo di strumentalizzazione.
Certo che tutti vogliamo salvare l’esistente, ma con i litigi si farà il “gioco” di chi ha legittimamente il compito dell’istituzione centrale di far rispettare le norme vigenti… e queste sono molto restrittive in merito alla conformità organizzativa esistente. Solo se le istituzioni regionali, aziendali e commissariali saranno unite in ogni componente si potrà vincere (o perdere il meno possibile) questa battaglia, perché attualmente bisogna essere coscienti che non è il momento di dare colpe alla controparte — anche perché in Molise negli ultimi decenni hanno governato tutti — e noi medici non siamo affatto esenti da colpe, proprio a causa dell’assenteismo sulle tematiche, troppo presi a curare il proprio orticello ed a sopravvivere.
Non dimostriamo al legislatore che effettivamente “il Molise non esiste”. Questa volta bisogna combattere uniti ed essere granitici nella difesa della sanità pubblica: uniti si vince, o si salva quanto più è possibile dell’esistente. Collaborazione, costruttività e soprattutto pragmatismo».