CAMPOBASSO. Movimprese, saldo positivo anche in Molise: crescono le società di capitali e l’artigianato fa meglio della media nazionale.
Il tessuto imprenditoriale molisano continua a mostrare segnali di tenuta. Nel terzo trimestre del 2025, il saldo tra iscrizioni e cessazioni di imprese si chiude con 35 attività in più, confermando la resilienza del sistema produttivo regionale e mantenendo una linea di continuità con i mesi precedenti. Sebbene il dato risulti inferiore rispetto allo stesso periodo del 2024 (+55), la dinamica delle nuove aperture resta sostenuta: tra luglio e settembre sono state registrate 287 nuove iscrizioni, il valore più alto nel periodo post-pandemico, a fronte di 252 cessazioni. Il tasso di crescita si attesta allo 0,11%, leggermente sotto la media nazionale (+0,29%) e quella del Mezzogiorno (+0,31%).
A livello nazionale, secondo l’analisi Movimprese realizzata da Unioncamere e InfoCamere, il trimestre estivo ha visto un saldo positivo di 16.920 imprese, frutto di 61.257 nuove iscrizioni e 44.337 cessazioni. La crescita ha interessato tutte le macro-aree, con il Centro Italia in testa per dinamismo (+0,35%) e il Sud e le Isole che registrano il miglior risultato in valore assoluto (+6.202 imprese, +0,31%), trainate dalla Sicilia (+0,45%).
In Molise, la crescita settoriale è guidata da Attività immobiliari (+8 imprese), Altre attività di servizi (+5) e Costruzioni (+3), mentre continuano le difficoltà per Agricoltura, Commercio, Alloggio e Manifatturiero.
Sul fronte delle forme giuridiche, le società di capitali si confermano il motore principale dell’espansione imprenditoriale regionale, con 64 unità in più e un tasso di crescita dello 0,73%, segnale di un rafforzamento strutturale del sistema locale. Le imprese individuali, pur restando la forma più diffusa (172 nuove iscrizioni), chiudono il trimestre con un saldo negativo di -24 unità (-0,12%), mentre prosegue la flessione delle società di persone (-7 unità, -0,22%).
Particolarmente positivo l’andamento dell’artigianato, che registra 17 imprese in più e un tasso di crescita dello 0,28%, in miglioramento rispetto al 2024 e superiore alla media nazionale (+0,15%). Un segnale di fiducia per un comparto che, nonostante le difficoltà del contesto, continua a rappresentare una componente essenziale dell’economia regionale.
EB


