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domenica 16 Novembre 2025
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Responsible: i sindacati in prima linea per stipendi e diritti

CAMPOBASSO. La situazione dei dipendenti del Responsible Research Hospital continua a destare preoccupazione. La Fials Molise ha ribadito il proprio impegno a fianco dei lavoratori.

«La nuova Fials Molise rinnova il proprio impegno concreto nella difesa dei lavoratori del Responsible Research Hospital, attivandosi in prima linea per affrontare la grave situazione di mancato pagamento degli stipendi che da tempo colpisce il personale. Di fronte a un problema tanto delicato quanto intollerabile, il sindacato ha promosso tutte le azioni necessarie a tutela dei propri iscritti. In particolare, la Fials ha sostenuto, insieme alle altre sigle sindacali nazionali, la diffida e la messa in mora della struttura, un passaggio fondamentale per rivendicare il diritto dei lavoratori a ricevere quanto dovuto, nel rispetto del contratto collettivo nazionale e della normativa vigente. A seguito di tali azioni, sono sopraggiunti il saldo della mensilità di agosto, il rimborso Irpef e un acconto relativo al mese di settembre.
Il rispetto del lavoro passa innanzitutto dal rispetto dei diritti. È inaccettabile che professionisti che garantiscono quotidianamente servizi sanitari essenziali siano costretti ad affrontare incertezze economiche e mancanza di risposte.
Fials Molise continuerà a vigilare su ogni sviluppo e a promuovere tutte le azioni necessarie per tutelare i lavoratori, la loro dignità e la qualità del servizio sanitario offerto alla comunità. Per noi i diritti non si chiedono: si esigono».

Anche Cgil, Cisl e Uil hanno espresso la propria preoccupazione.

«Lavoratori esasperati e preoccupati per il futuro di un’eccellenza regionale. Le istituzioni intervengano: questo è un problema sociale».

L’assemblea sindacale del personale, indetta unitariamente da Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl, è stata convocata in risposta all’esito negativo della procedura di raffreddamento e dello stato di agitazione.

«La situazione è ormai intollerabile. L’assemblea è stata convocata per la parziale retribuzione del mese di agosto e la mancata erogazione dei rimborsi Irpef. Un quadro già critico, oggi ulteriormente aggravato dal mancato pagamento dell’intero stipendio del mese di settembre. I lavoratori hanno espresso rabbia e frustrazione. Non si tratta solo di tutelare il sacrosanto diritto alla retribuzione, ma di difendere la propria dignità professionale e il futuro di un servizio essenziale. Si è deciso di procedere con una serie di iniziative: la prima sarà un sit-in di protesta, previsto il 21 ottobre, dalle ore 15:30 alle ore 18, dinanzi la sede del Responsible Research, per poi organizzare una fiaccolata aperta a tutta la cittadinanza. Qualora non arrivassero risposte concrete e immediate al pagamento di tutte le spettanze dovute, la mobilitazione culminerà inevitabilmente nello sciopero generale di tutto il personale. Le nostre Federazioni chiedono che da oggi sia tenuta altissima l’attenzione su questa vertenza: non è solo una questione che interessa i lavoratori, ma è un problema che deve interessare i cittadini, le istituzioni e la politica regionale».