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martedì 18 Novembre 2025
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Uliano (Fim-Cisl): «A Filosa chiederemo quale futuro Stellantis riserverà allo stabilimento di Termoli»

TERMOLI. Nell’ambito della call a cui abbiamo preso parte ieri mattina, c’è stato modo di interloquire direttamente col segretario generale della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, che ha ricordato come si sia sottoscritto un contratto di solidarietà importante che coinvolge 1.821 lavoratori, poiché lo stop alla produzione del motore Fire ha inciso in maniera molto rilevante. «L’impegno da parte del gruppo di trasferire la produzione di un cambio elettrico rappresenta certamente un passo in avanti, poiché ha dato un’assegnazione produttiva – che prima non c’era – per circa 250-300 lavoratori, ma si tratta comunque di un intervento limitato rispetto alle necessità complessive del sito. Con l’amministratore delegato vogliamo chiarire in maniera definitiva quali siano le intenzioni del gruppo rispetto a Termoli, perché l’investimento sulla Gigafactory è di fatto bloccato da tempo. Abbiamo sollecitato il Mimit a convocare le parti sindacali e l’azienda: è chiaro che, se la direzione non è quella di un investimento sulle batterie, bisogna trovare un’alternativa e alimentare lo stabilimento con nuovi motori, che possano provenire anche da altri modelli del gruppo. Serve dare una risposta concreta in termini occupazionali, poiché Termoli ha visto spegnere le linee di motorizzazione e non partire il progetto della Gigafactory, finanziato anche con fondi del Pnrr».

Tuttavia, nella call nazionale, abbiamo chiesto direttamente a Uliano se mai si fosse avuto riscontro della richiesta di un tavolo ministeriale dedicato. «Noi abbiamo presentato la richiesta, se non erro, nel mese di maggio o giugno, perché l’impegno da parte del gruppo Stellantis era che, in quella data, bisognava verificare lo stato della situazione. Ad oggi noi parliamo di stop, loro parlano di sospensione: abbiamo iniziato a parlare di stop nel momento in cui la decisione è stata continuamente rinviata. In quella data, Stellantis avrebbe dovuto comunicarci quali fossero effettivamente le scelte, in particolare da parte di Acc, il consorzio che doveva occuparsi della produzione delle batterie. Dopo il cambio ai vertici, con Antonio Filosa nominato amministratore delegato nel mese di giugno, la comunicazione che ci è arrivata – non ufficialmente – è che la questione dell’investimento per le batterie veniva presa in esame dal nuovo assetto della catena di comando di Stellantis. L’incontro del 20 ottobre sarà fondamentale per comprendere se si intende riprendere in esame un investimento sulle batterie, magari in una versione diversa rispetto a quella inizialmente prevista per Termoli, oppure se si andrà in una direzione diversa. In tal caso, chiederemo subito la definizione di nuove attività da assegnare allo stabilimento, per metterlo in sicurezza sia in termini di prospettive che di occupazione.

Oggi si registra una evidente mancanza di attenzione verso il territorio, perché la nostra richiesta di incontro non ha ancora avuto risposta. Ci aspettiamo che, nel confronto della prossima settimana con l’amministratore delegato, si chiarisca anche perché il gruppo abbia scelto di puntare su Catai, in Spagna, dove si producono batterie considerate più competitive, con costi inferiori e maggiore autonomia, mentre la soluzione di Termoli non avrebbe garantito questi elementi. Tuttavia, o si ridefinisce il progetto su Acc Termoli, oppure bisogna stabilire una nuova strategia industriale per questo sito. Non ci aspettiamo che Filosa presenti già un piano dettagliato, ma almeno una indicazione precisa e concreta sulla realtà produttiva di Termoli sì: il territorio e i lavoratori la meritano».