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mercoledì 12 Novembre 2025
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Piano sanitario, Salvatore (Pd): «Troppe ombre e nessun documento»

TERMOLI. Nessuna copia ufficiale del nuovo Programma Operativo Sanitario 2025-2027 è stata ancora trasmessa ai consiglieri regionali, nonostante la sua circolazione informale. Lo hanno ribadito i Commissari nel pomeriggio, sottolineando come la diffusione della bozza sia avvenuta contro la loro volontà. A denunciarlo, al termine della prima giornata di audizioni in IV Commissione, è la consigliera regionale Alessandra Salvatore (Partito Democratico), promotrice dell’iniziativa insieme al gruppo dem. “Poche luci e molte ombre” – ha commentato – sono emerse dall’ascolto dei soggetti convocati per fare chiarezza sul disavanzo sanitario e sul nuovo Pos già sottoposto al Tavolo tecnico interministeriale.
La giornata si è articolata in due momenti: al mattino sono stati auditi i vertici dell’Asrem – il Direttore Generale Giovanni Di Santo, il Direttore Sanitario Bruno Carabellese, il direttore Amministrativo Grazia Matarante – e il Direttore Generale della Salute della Regione Molise, Lolita Gallo. Nel pomeriggio, invece, si è svolto il confronto con il commissario ad acta Marco Bonamico e il subcommissario Ulisse Di Giacomo.
Secondo quanto riferito dai Commissari, la bozza del Pos sarebbe stata redatta sulla base di un confronto costante con l’Asrem. Tuttavia, il parere dei Ministeri affiancanti ha già evidenziato diverse criticità, rinviando ogni valutazione e l’eventuale approvazione alla prossima convocazione del Tavolo tecnico, prevista a breve.
Durante le audizioni, il gruppo Pd ha posto domande puntuali, a partire dalla consistenza del debito sanitario regionale, che – come confermato dalla dottoressa Gallo e dall’assessore Gianluca Cefaratti – al 31 dicembre 2023 ammonta a circa 130 milioni di euro. Sono stati richiesti chiarimenti sulle reti emergenziali, in particolare quella per l’ictus: la consigliera Salvatore ha chiesto dettagli sul sistema telestroke, sulle stroke area, sui posti letto garantiti dal centro Neuromed e sui relativi costi per assicurare il servizio h24, sette giorni su sette; sui trasferimenti secondari e sui tempi di ripristino della Radiologia interventistica all’ospedale Cardarelli di Campobasso. Le risposte ricevute da Asrem sono state parziali, mentre la struttura commissariale ha scelto di non esprimersi, richiamando la pendenza dei ricorsi al Tar.
Preoccupazioni sono state espresse anche sulla rete del trauma, soprattutto per i pazienti con politrauma. Come confermato da Asrem e dai Commissari, la rete non è ancora formalizzata. L’unica certezza è la partecipazione del privato convenzionato Neuromed per le competenze legate al sistema nervoso centrale e periferico, mentre restano da definire gli accordi con le strutture delle regioni limitrofe.
Altro nodo critico è la situazione del centro Responsible, ancora incerta sotto il profilo patrimoniale ed economico. Secondo quanto emerso, sarebbe in corso una procedura di composizione negoziata – e non di concordato, come dichiarato dal Presidente Roberti – ma nessuno dei soggetti auditi ha saputo fornire indicazioni sul futuro della struttura, dei suoi lavoratori e dei servizi salvavita erogati. È stata esclusa l’ipotesi di una integrazione funzionale: si valuta solo il trasferimento di alcuni reparti presso gli spazi dell’ex Cattolica, in un’ottica di integrazione strutturale.
Sul fronte delle Emodinamiche, il direttore sanitario Carabellese ha confermato la fattibilità del mantenimento sia di quella di Isernia che di quella di Termoli. Una posizione non smentita dai Commissari, che hanno riconosciuto la validità dell’organizzazione prevista dal Pos vigente (2023-2025), basata su un centro Hub e due spoke.
Infine, Salvatore ha evidenziato l’assenza della Giunta regionale – fatta eccezione per Niro e Cefaratti – e il silenzio della maggioranza di centrodestra, che non ha sollevato obiezioni alle proposte avanzate ai Ministeri. “La mancanza di una voce forte e oppositiva su alcuni temi è il vero problema”, ha concluso. “Continueremo a dare battaglia su tutti i livelli istituzionali e a formulare proposte, perché l’ultima parola non è stata ancora pronunciata”.

EB