TERMOLI. Tutto pronto per il verdetto. Oggi alle 16, nella sala Spadolini del Ministero della Cultura, sarà proclamata la Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2027. Tra le quattro finaliste c’è Termoli, che ieri pomeriggio ha presentato la propria candidatura ufficiale – “Traiettorie Contemporanee” – nella prestigiosa sede di Palazzo Poli, cuore dell’Istituto Centrale per la Grafica.
Una delegazione compatta, guidata dal sindaco Nico Balice (presente col vicesindaco, Michele Barile), dal presidente della Fondazione MACTE Paolo De Matteis Larivera, dalla direttrice Caterina Riva, dal coordinatore del dossier Gianfranco De Gregorio e dalla sindaca di Casacalenda Sabrina Lallitto (al Mibac assieme a Paolo Manuele, primo cittadino di Civitacampomarano), ha portato a Roma il volto contemporaneo di un territorio che, nel segno dell’arte, vuole ridisegnare il proprio futuro. Presenti anche il presidente della Regione, Francesco Roberti, e il senatore Costanzo Della Porta.
“Non un riconoscimento, ma una propulsione”
L’intervento del sindaco Balice ha aperto la presentazione con un racconto fortemente identitario. “Prima di dire dove stiamo andando, vorrei raccontarvi da dove veniamo”, ha esordito. “Termoli è un borgo di pescatori che nel 1955 si inventò il primo premio d’arte contemporanea d’Italia, il Premio Termoli. Da allora l’arte fa parte della nostra storia”.
Il primo cittadino ha ricordato la trasformazione della città con l’arrivo della grande industria automobilistica – prima la Fiat, oggi Stellantis – e la necessità di una nuova rinascita: “Quella industriale non fu un’autodeterminazione, oggi invece possiamo scegliere il nostro destino. Non cerchiamo il titolo come riconoscimento, ma come propulsione per reinventarci”.
Balice ha poi evocato la suggestione del 42° parallelo e del 15° meridiano, coordinate che attraversano Termoli: “Diamo l’ora a tutta l’Europa centrale. È una metafora romantica e al tempo stesso concreta: vogliamo essere un punto di riferimento per una nuova geografia culturale che dal mare raggiunge le aree interne”.
Il volto contemporaneo di una città in trasformazione
Il presidente della Fondazione MACTE, Paolo De Matteis Larivera, ha sottolineato come la città stia compiendo un vero passaggio di paradigma: “Termoli si sta riposizionando da un’economia produttiva e industriale verso un’economia della cultura e della conoscenza. La Fondazione MACTE è la regia collettiva di questo processo, un sistema che intreccia arte, territorio e partecipazione”.
Un concetto ribadito da Gianfranco De Gregorio, coordinatore della candidatura, che ha definito “Traiettorie Contemporanee” come una candidatura da punto interrogativo: “Il punto interrogativo non indica incertezza, ma desiderio di scoprire e innovare. Abbiamo chiesto ai giovani dove stiamo andando, e la loro risposta è stata il cuore del progetto”.
Partecipazione, cura del territorio e equità intergenerazionale
De Gregorio ha illustrato la struttura del dossier, articolato in 30 cantieri artistici che attraversano la costa e le aree interne lungo le “traiettorie” del meridiano e del parallelo.
Tre i pilastri principali: partecipazione attiva, cura della bellezza e equità intergenerazionale.
“Dopo il 2027 – ha annunciato – nascerà un Comitato permanente under 35 per affiancare la Fondazione MACTE nella programmazione culturale. I giovani devono essere coprogettisti, non spettatori”.
Il progetto punta inoltre alla creazione di un’Accademia delle arti e dei mestieri, alla rigenerazione urbana di spazi industriali dismessi e all’applicazione volontaria della legge del 2% per l’arte pubblica, in modo da inserire opere contemporanee in scuole, piazze ed edifici pubblici.
“Il Molise che esiste, resiste e si reinventa”
Tra i momenti più intensi, l’intervento della sindaca di Casacalenda, Sabrina Lallitto, che ha parlato a nome dei piccoli comuni molisani coinvolti: “Sulla mia fascia oggi non c’è solo lo stemma di Casacalenda, ma quello di tutto il Molise. Noi non dobbiamo dimostrare niente a nessuno: ogni giorno scegliamo la contemporaneità, nei nostri borghi, con l’arte e con il cinema. Termoli è la porta, noi siamo il faro. Anche la regione che non esiste può insegnare ad altri come realizzare l’impossibile”.
L’arte come laboratorio e pensiero critico
A chiudere la presentazione, la direttrice Caterina Riva, che ha ricostruito la storia del Premio Termoli, nato nel 1955 grazie al sindaco Girolamo La Penna, e la continuità con la programmazione del MACTE: “Il premio ha portato a Termoli Argan, Palma Bucarelli, Carla Accardi, Schifano. Oggi vogliamo radicare pratiche artistiche lente e inclusive, che restino nel tempo e parlino di nuove generazioni, digitale e sostenibilità”.
Infine, l’artista albanese Adrian Paci, testimonial d’eccezione, ha spiegato la sua presenza accanto alla delegazione molisana: “L’arte non è solo economia o turismo, ma pensiero critico, immaginazione e nuove relazioni. Termoli ha una mancanza potente, e proprio in quella mancanza io vedo la sua forza”.
Verso il verdetto
Con la chiusura dei lavori, la giuria ha ringraziato la delegazione definendo la presentazione “coinvolgente e chiara”. Ora resta l’attesa per il verdetto di oggi pomeriggio alle 16, quando il ministro Alessandro Giuli proclamerà la città vincitrice del titolo.
Per Termoli, comunque vada, “Traiettorie Contemporanee” ha già tracciato un percorso: un nuovo modo di leggere il territorio, di valorizzare il suo patrimonio e di immaginare il futuro.

