TERMOLI. Da un’idea di due termolesi, Gianluigi Recchi e Alessia Lalli, nel marzo 2023, è nata l’associazione Frate Mare, una nuova realtà dedicata alla protezione e alla valorizzazione del Mare Mediterraneo.
Frate Mare è un’associazione ambientalista senza scopo di lucro, nata dall’amore e dalla passione per il mare e la sua straordinaria biodiversità. L’obiettivo principale è la tutela dell’ecosistema marino, che rappresenta una risorsa inestimabile per il nostro pianeta. Frate Mare si impegna attivamente nello studio e nella promozione di progetti ecosostenibili che possano contribuire alla salvaguardia del mare.
Dopo la campagna del 2024, Alessia e Gianluigi hanno voluto porre l’accento sul riscaldamento del Mediterraneo.
Il Mediterraneo si sta scaldando a ritmi senza precedenti, e l’Adriatico – incluso il tratto che bagna le coste del Molise – è in prima linea tra le aree a rischio. A lanciare l’allarme è l’associazione ambientalista Frate Mare, che ha analizzato il nuovo Ocean State Report 9 (OSR9) pubblicato da Copernicus, il principale osservatorio europeo sugli oceani. Il documento, redatto da oltre 100 esperti internazionali provenienti da più di 30 istituzioni, fotografa una trasformazione profonda e preoccupante dei mari del mondo. Tra maggio 2022 e inizio 2023, il Mediterraneo ha vissuto la più lunga e intensa ondata di calore marina mai registrata, con anomalie fino a +4,3 °C rispetto alla media stagionale, raggiungendo anche grandi profondità.
Nella primavera 2024, la temperatura media globale degli oceani ha toccato un nuovo record di 21 °C, segnalando un riscaldamento costante. Dal 1901 al 2024, il livello medio del mare è aumentato di 22,8 cm, con conseguenze dirette su erosione costiera, rischio di inondazioni e minaccia per diversi siti Unesco costieri, che potrebbero essere sommersi nei prossimi secoli. Le ondate di calore marine del 2024 hanno colpito acque che ospitano il 17% degli allevamenti di molluschi europei, con impatti economici rilevanti per la pesca e l’acquacoltura. A peggiorare il quadro, la diffusione di specie aliene invasive sta alterando gli equilibri degli ecosistemi marini: il granchio blu (Callinectes sapidus) ha causato perdite fino al 100% nella produzione di vongole nel delta del Po, mentre il verme di fuoco (Hermodice carunculata) rappresenta una nuova minaccia per coralli, spugne e persino per la sicurezza dei bagnanti.
Questi fenomeni non sono lontani: l’Adriatico, mare chiuso e vulnerabile, è esposto agli stessi rischi. Le comunità costiere del Molise, la piccola pesca sostenibile e il turismo locale potrebbero subire gravi danni se non si interviene con urgenza. Per questo Frate Mare lancia un appello alle istituzioni e ai cittadini: avviare monitoraggi locali su temperatura e biodiversità marina, contrastare la diffusione delle specie aliene, promuovere progetti di adattamento e protezione delle coste e costruire una cultura di rispetto e responsabilità verso il mare. “Il Mediterraneo sta cambiando davanti ai nostri occhi. L’Adriatico non è immune: i segnali sono chiari. È tempo che anche il Molise, con le sue piccole comunità costiere, faccia la sua parte”, dichiarano Alessia e Gianluigi.
EB


