LARINO. Nessuna soppressione, nessun accorpamento, ma finalmente una conferma netta e definitiva: la Procura della Repubblica e il Tribunale di Larino restano pienamente operativi e vengono inseriti in modo strutturale nella nuova mappa giudiziaria nazionale.
Lo prevede il disegno di legge n. 2646, depositato alla Camera il 3 ottobre 2025 dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ridisegna le circoscrizioni giudiziarie italiane e mette la parola fine alla lunga stagione delle proroghe.
Un presidio mai soppresso, ma sempre in bilico
Il Tribunale e la Procura di Larino, a differenza di altri uffici minori, non hanno mai cessato la loro attività.
La riforma Severino–Monti del 2012 (d.lgs. 155/2012) ne aveva previsto la soppressione, ma la norma non è mai entrata in vigore per Larino, sospesa di anno in anno da una serie di proroghe legislative motivate dall’importanza strategica del presidio nel basso Molise.
Per oltre un decennio, magistrati, avvocati e cittadini hanno vissuto in una condizione di precarietà normativa, con un tribunale formalmente “da sopprimere”, ma di fatto pienamente attivo.
Il ddl Nordio interviene proprio per stabilizzare questa situazione, riconoscendo che Larino ha continuato a svolgere un ruolo essenziale di giustizia di prossimità per un’area ampia e popolosa, e che la sua chiusura non sarebbe mai stata sostenibile né giuridicamente né socialmente.
La conferma nella nuova geografia giudiziaria
La nuova Tabella A allegata al disegno di legge colloca Larino tra i tribunali ordinari del distretto della Corte d’Appello di Campobasso, insieme a Campobasso e Isernia.
L’ufficio conserva la propria Procura della Repubblica e la piena competenza territoriale su Termoli, Campomarino, Guglionesi, Montenero di Bisaccia, San Martino in Pensilis, Portocannone, Ururi, Colletorto, Larino e altri comuni del basso Molise.
Si tratta di una conferma formale e definitiva dell’assetto che già da anni è operativo, ma che ora viene fissato per legge.
Larino non sarà più tra le sedi soggette a proroghe o verifiche annuali: la sua presenza nella rete giudiziaria nazionale è garantita a regime, come presidio stabile del territorio.
Le ragioni della scelta
La relazione illustrativa del ddl spiega che la revisione della geografia giudiziaria è stata condotta in base a criteri oggettivi: popolazione residente, densità abitativa, infrastrutture, carichi di lavoro, peculiarità territoriali e presenza di fenomeni criminali organizzati.
Nel caso di Larino, tutti questi elementi hanno confermato l’importanza strategica di mantenere un punto di riferimento giudiziario nel basso Molise, evitando di concentrare l’intera amministrazione della giustizia a Campobasso.
Il territorio, infatti, copre un’area di oltre 100 mila abitanti distribuiti tra zone costiere, collinari e interne, con un tessuto economico articolato e una crescente domanda di servizi legali e civili.
Chiudere Larino avrebbe significato isolare un’intera porzione della regione, allungando i tempi della giustizia e aggravando i disagi logistici per cittadini e operatori.
Un riconoscimento per il territorio
La conferma definitiva del tribunale frentano rappresenta anche una vittoria simbolica per la comunità locale.
Per anni, amministratori, ordini professionali e cittadini hanno difeso con determinazione la sede giudiziaria, considerandola un pilastro di legalità e un presidio istituzionale insostituibile.
La riforma Nordio riconosce oggi quella battaglia, valorizzando un ufficio che ha continuato a funzionare con efficienza nonostante le incertezze e la mancanza di certezze normative.
Il provvedimento, inoltre, garantisce un futuro stabile al personale amministrativo e ai magistrati in servizio, assicurando continuità e programmazione anche in termini di organici e risorse.
Tre poli per la giustizia molisana
Con il nuovo assetto, il Molise consolida un modello equilibrato basato su tre poli giudiziari: Campobasso, Isernia e Larino.
Una struttura che consente di distribuire in modo più razionale i procedimenti civili e penali, riducendo i tempi e avvicinando i cittadini agli uffici giudiziari.
La riforma chiude così definitivamente la stagione dell’incertezza e restituisce piena dignità istituzionale al tribunale di Larino.
Emanuele Bracone

